Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/459

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Et a tal creder nono io pur proue pbyfice et metapbifice ma dalmi anche lauerita che quinci pioue Per Moyfe perpropheti et perfalmi perlouangelio et perpuoi cbefcriuefte poi chel ardente fpirto uifralmi Et credo intre perfone etterne et quelle credo una efienza fi una et fi trina che foffera congiunto fono et ette Della profonda condition diurna cbio tocco nellamente mifigilla più uoIteleuangelica dodlrina Queflel principio quelle lafauilla cheiTi dilata imfiamma più uiuace et come flella incielo inme fci titilla Cornei fegnor cafcolta quel chei piace daindi abraccia ilferuo gratulando perla nouella toflo enei fitace Cofi benedicendomi cantando tre uolte cinfe me G comio tacqui lapoflolico lume alcui comando Io auea detto Ti neldir lipiacqui:- CANTO XXV- Come lautore parla com beatrice et con Tanto Iacopo maggiore Topra certe cjftioni dclequali fannia I acopo folue laprima:- , Ti che mafatto permolti anni macro E mai contingba cbel poema facr» alqual apollo mano4cielo et terra