Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/50

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Et lanimo ſe mani del duca etpronte
     mipinſer traleſepulture allui
     dicendo leparole tue ſtenconte
Comio alpie della ſua tomba fui40
     guardomi unpoco et poi quaſi ſdegnoſo
     midomando:chi fuor limaggior tui
Io chera dubedir deſideroſo
     non lilcelai matutto lilaperſi
     ondei leuo lecglia unpoco inſuſo45
Poi diſſe fieramente fuoro aduerſi
     ame et amie primi et amic parte
     ſi che perdue frate lidiſperſi
Se fur cacciati ei tornar dogni parte
     riſpuoſto lui luna et laltra fiata50
     ma ivoſtri non appreſer ben quelarte
Allor ſurſe alauiſta ſchoperchiata
     unombra longo queſto infın almento
     credo che ſera inginocchie leuata
Dintorno miguardo come talento55
     aueſſe diueder ſaltri era meco
     et poi chel ſuſpiccar fu tutto ſpento
Piangendo diſſe ſe perqueſto cieco
     carcere uai peraltezza dingegno
     mio figlo oue et perche none teco ?60
Et io allui dame ſteſſo non uegno
     colui catende la perqui mimena
     forſe cui guido uoſtro ebbe adiſdegno
Leſue parole elmodo della pena
     mauean dicultui gia eletto ilnome65
     pero fu lariſpoſta coſi piena