Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/81

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Ma qui tacér non poſſo et perlenote
     diqueſta comedia lector ti iuro
     ſelle non ſien dilunga gratia uote
Chio uidi perquelare groſſo et ſchuro130
     uenir notando una figura inſuſo
     marauilgloſa adongni cor ſicuro
Sicome torna colui che ua giuſo
     talor aſoluer lanchora che agrappa
     oſcholglo o altro che nelmar e chiuſo135
Chen ſu ſiſtende et dapie ſi ratrappa


CANTO XVII OVE TRACTA del diſcendimēto neluogo detto malebolge chee loctavo cerchio dinferno. Anchora fa probemio alquanto di quelgli che ſono nel ſeptimo circulo . Et qui ſi troua ildemonio gecione ſopra ilquale paſſaro ilfiume et qui parloe date adalcun preſtatori eauſurari del ſeptimo circulo :

EE
Cco lafiera conlacoda aguzza

che paſſamõti et rõpe muri et larmi
echo colei che tuttol modo apuzza
Si comincio lomio duca aparlarmi
     et accennolle che teniſſe aproda5
      uicinal fiume1 depaſſeggiantè marmi
Et quella ſozza imagine difroda
     ſenuenne et arrivo lateſta elbuſto
     man ſula riua non traſſe lacoda
Lafaccia ſua era faccia dhuon iuſto 10
     tanto benigna avea difuor lapelle
     et dun ſerpente tutto laltro fruſto

  1. alfine