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Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/95

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Ay coſtantin diquanto mal fu matre115
     non latua converſion maquella dote
     che date preſe il primo ricco patre
Et mentrio licantaua cotai note
     oira conſcientia chel mordeſſe
     forte ſpingaua conambo le piote120
Io credo ben calmio duca piaceſſe
     conſi contente labbra ſempre atteſe
     loſuon delle parole uere et ſpreſſe
Pero conambo lebraccia mipreſe
     et poi che tutto ſu miſebbe alpetto125
     rimonto perlattia onde diſceſe
Nel ſtancho dauermi aſe diſtretto
     ſimen porto ſoural colmo delarco
     che dalquarto el quinto argine e tragetto
Quiui ſoauemente ſpoſe ilcarco 130
     ſoaue perloſcoglio ſconcio et erto
     che ſarebbe alle capre duro uarco
Indi unaltro uallon mifu ſcouerto


CANTO XX. Tracta delindouini et ſortilegi encãtatori et delorigine dimātouaca diche tractare diede cagione manto incarta up gine e dilor pene et miſera conditione nella quarta bolgia inperſona dimichele ſcotti et dipiu altri:

DD
Inoua pena miconuien far uerſi

et dar matera aluenteſſimo canto
della p̃ma canzon che diſommerſi