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Simone Aliprandi - Apriti standard! www.standardaperti.it - www.aliprandi.org -23

informazioni che vi circolano. Si tratta a ben vedere di un principio sui cui si è fondata e si è sviluppata Internet come la conosciamo noi oggi ma che è stato negli ultimi anni messo in secondo piano da discutibili scelte sia da parte del mondo politico sia da parte degli operatori del settore per filtrare, incanalare, monitorare i dati a seconda della loro destinazione, della loro natura, dell’applicazione utilizzata per lo scambio.

Una dichiarazione rilasciata da Susan Crawford, membro del consiglio direttivo di ICANN e docente alla Yale Law School, ci aiuta a cogliere al meglio il senso di questo principio:

«Lo strato di trasporto di Internet non dovrebbe essere modellato in accordo con applicazioni particolari ma dovrebbe fornire solo il servizio di trasporto basilare dei pacchetti IP, nella modalità cosiddetta “first come, first served”, sul modello della tecnologia originale di Internet, creata nei primi anni ’70. La discriminazione nella consegna dei pacchetti sulla base del tipo di traffico (tra cui le pratiche che vanno sotto il nome di “quality of service”), rappresenta invece una forma di non neutralità.»1

Infine in seno alla Comunità Europea si parla da alcuni anni di technological neutrality in riferimento ad alcuni principi sanciti per la prima volta dalla Communications Review del 1999 e ripresi dal Regulatory framework for electronic networks and services (ECNS) adottato con direttiva 2002/21/EC. Lo spirito di questi interventi è quello di armonizzare e conformare le scelte legislative degli stati europei al principio per cui le leggi e i regolamenti degli stati dovrebbero preoccuparsi di fissare gli obbiettivi da raggiungere, senza però imporre o discriminare (e tantomeno esprimersi a favore di) una specifica tecnologia, in modo da garantire di riflesso una maggiore concorrenza e un maggiore pluralismo degli operatori.2

Come si può notare, tutte le succitate declinazioni del concetto di neutralità hanno come comune denominatore la non discriminazione a priori di una tecnologia rispetto ad un’altra. Tuttavia, si tratta di un aspetto davvero complesso ed estremamente pregnante per la regolamentazione dello

  1. Tratta da http://it.wikipedia.org/wiki/Neutralità_della_Rete.
  2. «According to the text of the 1999 Communications Review, technological neutrality means that legislation should define the objectives to be achieved, and should neither impose, nor discriminate in favour of, the use of a particular type of technology to achieve those objectives. This basic explanation however leaves quite some room for interpretation, which is illustrated by the fact that market parties, policymakers and legislators seem to adhere to different meanings of the principle, as they see fit.» Van Der Harr I., Technological neutrality; what does it entail?, TILEC discussion paper, No. 2007-009 (p. 2); disponibile in rete su SSRN: http://ssrn.com/abstract=985260.