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Simone Aliprandi - Apriti standard! www.standardaperti.it - www.aliprandi.org -57

istituzioni pubbliche, specialmente nelle loro normative, direttive e raccomandazioni in materia di e-government.

Secondo tale definizione1, uno standard si considera “aperto” quando:

  • è adottato e mantenuto da un’organizzazione non-profit ed il cui sviluppo avviene sulle basi di un processo decisionale aperto e a disposizione di tutti gli interlocutori interessati e le cui decisioni vengono prese per consenso o a maggioranza;
  • il documento di specifiche è disponibile liberamente oppure ad un costo nominale. Deve essere possibile farne copie, riusarle e distribuirle liberamente senza alcun costo aggiuntivo;
  • eventuali diritti di copyright, brevetti o marchi registrati sono irrevocabilmente concessi sotto forma di royalty-free;
  • non è presente alcun vincolo al riuso, alla modifica e all’estensione dello standard.
3. Criteri di classificazione degli standard aperti

Con l’affermazione della nuova categoria degli standard aperti, si amplia e si articola il quadro delle categorie degli standard rispetto alle due macrocategorie di cui abbiamo parlato poco sopra. Come fonte di riferimento di questa nuova compagine del concetto di standard e della derivante classificazione utilizzeremo ciò che è stato proposto in più occasioni da Alfonso Fuggetta, docente e teorico in materie legate all’informatica e all’innovazione.2

Secondo Fuggetta è possibile dedurre una classificazione secondo i livelli di apertura degli standard. Tale classificazione prevede cinque livelli3:

  • livello 0: chiuso/proprietario. Ci si riferisce al fatto che le specifiche dello standard non siano state rese pubbliche e che lo standard sia detenuto da un ente che ne vanta e ne esercita i diritti di privativa industriale;
  • livello 1: divulgato. Ci si riferisce al fatto che le specifiche dello standard siano state rese pubbliche (e questo al di là del fatto che
  • La definizione dell’EIF è qui riportata nella versione italiana presente sul sito dell’UNl alla pagina www.uni.com/uni/controller/it/comunicare/articoli/2007_l/odf_26300.htm
  • La fonte di questo quadro riassuntivo è un articolo uscito nel maggio 2006 sul numero 27 di Nova24, inserto de IlSole24Ore; gli stessi concetti sono ripresi in una pagina del blog personale di Fuggetta (www.alfonsofuggetta.org/?p=539) e sono ampliati nel già citato paper monografico Open standard, Open Formats, and Open Source (di cui è coautore Davide Cerri e che è accessibile all’indirizzo web www.davidecerri.org/sites/default/files/art-openness-jss07.pdf).
  • In realtà Fuggetta considera solo i quattro livelli di apertura, senza il livello 0 che è stato invece qui aggiunto a scopo di completezza e chiarezza.