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56- Simone Aliprandi - Apriti standard! www.standardaperti.it - www.aliprandi.org


2.2. La definizione fornita dall’ITU-T

È questa ad esempio la posizione dell’ITU-T che propone una diversa descrizione del concetto di Open Standard, dapprima fornendo una definizione di tipo enciclopedico e poi fissando una serie di requisiti.

La definizione che si trova sul sito dell’ITU all’apposita pagina dedicata agli standard aperti è la seguente:

«Open Standards are standards made available to the general public and are developed (or approved) and maintained via a collaborative and consensus driven process. Open Standards facilitate interoperability and data exchange among different products or services and are intended for widespread adoption.»1

Alla stessa pagina viene riportato l’elenco dei requisiti proposti da ITU, con la precisazione che si tratta non di un numerus clausus ma di una lista a titolo più che altro indicativo ed esemplificativo:

  • il processo per l’adozione dello standard deve essere collaborativo e ragionevolmente aperto a tutti i soggetti interessati (collaborative process);
  • il processo non deve essere orientato da interessi particolari (reasonably balanced);
  • il processo deve basarsi su procedure chiare e trasparenti e deve garantire il coinvolgimento delle parti interessate (due process);
  • l’applicazione di diritti di tutela industriale deve avere uno spirito non discriminatorio e deve essere o a titolo libero/gratuito o quantomeno a condizioni economiche ragionevoli (intellectual property rights);
  • la documentazione con le specifiche dello standard deve avere una qualità e un livello di dettaglio sufficienti a consentirne la piena implementazione (quality and level of detail);
  • la documentazione relativa allo standard deve essere disponibile pubblicamente (publicly available);
  • lo standard deve essere manutenuto e supportato costantemente e per un lungo periodo (on-going support).
2.3. La definizione di IDABC

Arriviamo infine ad una definizione pur meno articolata ma sicuramente breve, chiara, e che attualmente risulta la definizione più accreditata nelle sedi istituzionali. Ci si riferisce alla definizione contenuta nel già citato European Interoperability Framework (EIF) e ripresa da vari enti di standardizzazione (come per esempio da UNI per l’Italia) nonché da varie

  1. www.itu.int/ITU-T/othergroups/ipr-adhoc/openstandards.html.