Pagina:Alpi e Appenini.djvu/26

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Il lunedì ci associammo all’impresa le celebri guide Maquignaz, Jean Joseph, il fratello Jean Pierre e Carrel. I. A. Vennero pure con noi un servo del Sautelli e Meynet Lue — essere singolare, cacciatore di camosci, piccolo e gobbo, già guida e portatore delle tende di Whyroper il quale aveva con lui per sei volte tentato il Mont Cervin senza riuscirci mai. — Era quindi, il buon uomo, desiossimo di riuscir ora e di levarsi dal cuore un vuoto grandissimo col quale, diceva egli, non avrebbe potuto morire contento. Partimmo per Breil e per istrada visitammo Busserailles e la capella di Notre dame de la Garde.

Il Gouffre di Busserailles a 1643 m, sul livello del mare e distante dal Votournanche un’oretta, forma la meraviglia di quanti lo visitano. È un insieme di grotte e di caverne scavate nel serpentino, dalle acque dell’impetuoso torrente che scende dal Cervino. — In fondo al Gouffre è una grotta più grande, dalla maestosa vòlta e circondata da sedili fabbricati — come la grotta — dall’acqua. A lato di questi, tutto il torrente, — formando una gigantesca cascata — precipita da un’alte?za di 16 metri in un profondo bacino. H Gouffre è lungo 104 metri, alto 35 e largo 4. — I fratelli Maquignaz, e I. A. Carrel curiosi di scoprire qualche cosa di grande, vi si calarono i9 ed il 24 novembre 1865. Sparsasi la fama non vi mancarono i visitatori e si eresse al fianco del gouffre, una casetta destinata ad accoglierli e ristorarli. Dopo — a poco a poco — i fratelli Maquignaz costrussero gallerie e resero così comodo il passaggio dall’una all’altra meraviglia. Il geologo, il bottanico, il paesista trovano lì presso di che occuparsi con utile e diletto. La nostra fu la prima visita della stagione. Il termometro ci notava + 2 Reaumur nell’interno della Grande grotta dei Giganti e + 13 R. fuori — ed il barometro Fortin segnalava una pressione atmosferica di 622,05 mill.

La capella di Notre Dame de la Garde è lì a un quarto d’ora e più di distanza. É vicina a Busserailles di sopra e domina un erboso altipiano. La sua altezza dal mare è di 1838 metri e dice la tradizione popolare, che sia stata costrutta da un officiale valdostano all’epoca d’una guerra contro il Vallese. Però su una lapide di serpentino, si legge in piccoli caratteri:

hoc opus fecit pieri dom. s —
Gabriel Goyer Presbiter Issimensis —
et curatus Vallis-Tornenchle 1679 —

e porta per iscrizione i due versi:

Cretien qui desirez du ciel la sauve garde Saluez en passant Notre Dame de Garde

Lungo il cammino trovammo ancora molta neve ed a Breil ci ospitò il chalet pulito e ricco del nostro Meynet Lue.

Ivi, dopo aver mangiato con appettito straordinario, — una minestra d’erbe di Montagna primaverili e patate e carne fritta, io e Santelli tirammo dritto — passando per banchi di neve altissima, — all'Hòtel du Giumein. Ivi, alle ore 7 pom. il Fortin segnava 596 ed il termometro + 8 Reaumur. Naturalmente l’albergo non era ancora abitato, ed invano picchiammo, ma non ci fu aperto. Dopo scendemmo e ci adagiammo in comodo letto stretti però come acciughe in barile. Ciò non ostante passammo una notte tranquilla, mentre al di fuori la natura infuriava con vento, pioggia e neve. Il mattino di martedì fu per tre quarti buio e minaccioso. Il superbo Grand Cervin si mostrava solo a tratti, non so se per invo-