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XXII

ALL’AMICA GELOSA.



Deh per pietà silenzio
     Al rio sospetto imponi,
     Ed alla guancia tenera
     La bianca man perdoni.

Certo Megera allegrasi
     Dell’ira tua non vana,
     E scote i serpi, ed agita
     Al sen la face insana.

Se frutti Amor fa nascere
     Tanto al tuo ben funesti,
     Sempre infecondo e sterile
     Per nostro meglio ei resti.