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Ed aspettò la misera
Le infide vele invano,
E invano al petto ingiuria
Fè coll’avversa mano;
E invan discinta e pallida
Pianse sul lido incolto,
E i pianti suoi bagnavano
Al picciol Pirro il volto.
Vuoi più? le leggi ei modera
Amor del sordo fato,
Egli i decreti ferrei
Segna col dardo aurato.
Ei fu, che agli occhi offersemi
Cara beltà novella,
E coll’usato imperio
Disse; arderai per quella.