Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
capitolo ix. | 89 |
piangendo il Meschino per marito, ed impegnolla a far tanto con suo padre che glielo desse. Erano due giorni e più che il Meschino stava rinchiuso in prigione senza nulla mangiare e bere, e forse anche colà sarebbe perito se nessuna persona si fosse adoperata in suo soccorso. Ma che non fa l’amore? Il re che aveva saputo i desiderii della figliuola, rispose esser contento di quell’amore, e diede a lei la chiave della prigione col patto che non ne lo cavasse fuori, ma solo che gli desse da mangiare, ed essa stessa lo custodisse. Imperocchè molto temeva, che come fosse fuori di prigione non se n’andasse. Ella così promise di fare. Prese le chiavi, andò subito alla prigione dove era il franco Meschino, il quale credette morir dalla fame. Avuto da lei di che mangiare e bere, ringraziò Dio e la Madonna, e mangiò. Mentre mangiava, la figliuola del re dicevagli parole d’amore, che egli non intendeva, per il che essa, che ardeva d’amore, si partì adirata da lui, e tornossi alla sua camera chiamando in soccorso gli Dei.
La mattina dopo piena di tanto affanno, che più non poteva essere, mandò cercando i Mediani, e disse loro quanto le era intervenuto col Meschino. Essi le risposero: «O nobil donna, egli non vi doveva intendere. Menate un di noi con voi, e vedrete in effetto che egli non vi intese». Perciò ella menò uno di loro con sè alla prigione, il quale fosse l’interprete fra l’uno e l’altra. Venuti alla prigione, essa diceva al Meschino il gran bene che gli voleva. Il Meschino le rispondeva in suo linguaggio che poco amore portava a lei. Ma l’interprete faceva credere alla donna il contrario, dicendo poi al Meschino che se non consentiva egli era alla morte, chè altrimenti non uscirebbe di prigione, ma fuori che fosse, avrebbe potuto pigliarsi qualche buon partito. A questo modo tanto fece, che lo voltò d’opinione, persuadendolo a consentir di star con lei. Allora l’interprete disse alla donna che il Meschino voleva fare tutto il volere di lei, ma che avrebbe voluto uscire di prigione, e sapere quel che è del suo cavallo e delle sue armi. Essa rispose che lo caverebbe in corto tempo di prigione, e che le armi e il cavallo erano salvi. Finalmente il Mediano si partì ridendo e dicendo per ultimo al Meschino: «Compisci ora la faccenda!»
Come fu partito il Mediano, il Meschino che aveva ben mangiato e bevuto, si tratteneva con lei tutto giocondo e sollazzandosi, e pre-