Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/162

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aveva incantato, rispose: — Va in ponente che troverai la tua schiatta», e non ebbe altra risposta. Per questo intese, che quei sacrificii erano per ingannare e perdere molte anime, onde per disperazione gli venne volontà di uccidere quel sacerdote e tagliare gli Alberi, se non fosse che Cariscopo dissegli di non fare, perocchè tutti i cristiani di levante sarebbero stati distrutti e morti. Per questa cagione non lo fece, quantunque molto adirato, e disceso giù maledicendo a quei sacerdoti ed ai loro idoli, tornò alla sua gente, la quale fece gran festa.

Non si poteva dar pace il Meschino delle beffe che gli pareva d’avere ricevute da questi Alberi, pensando al gran cammino che egli aveva fatto, e perchè in Grecia v’era moltitudine di alberi più belli che quelli, e molto più valenti di scienza. La mattina dopo, che erano partiti dal monte, trovarono tre navi di Persia, d’Arabia e del mar Rosso, che avevano condotto pellegrini saraceni, che andavano agli Alberi del Sole per divozione. Il Meschino noleggiò una nave, che voleva partire, per cinque persone e cinque cavalli, e, ordinato un capitano alla sua gente che partivan per terra, egli, Cariscopo ed i tre sacerdoti si partirono per mare. Navigando nel mare Indo vide molte parti d’India, fra le quali vide un’isola chiamata India Arginarca, che ha di lunghezza duecento miglia, ed è larga cinquanta. Disse il marinaio ch’essa era più larga verso levante che per ponente, e che quivi nascevano molti cotoni e spezierie. L’India Arginarca signoreggia un’altra isola per nome Elobanam, pure assai ricca. Appresso questa, a mano sinistra, vide ancora molte isole, tra le quali alcune erano abitate da’ serpenti e dragoni, i quali si vedevano assai volte nuotare quel mare d’India, e di notte si vedevano assai volte a gittar fuoco, chiamati Sabbastiba Intropogos. Poi cominciò il Meschino a ragionare con quei sacerdoti pagani, dicendo che gli pareva cosa vana adorar le cose, ch’erano state mortali, che un solo Dio si deve adorare, il quale era fattore e non le cose fatte, e parevagli cosa bestiale adorare quegli alberi, imperocchè ne erano pieni i boschi così in Grecia come in ponente, e sono chiamati tutti cipressi. Il sacerdote cristiano ridevasene e confermava il detto del Meschino, per cui i sacerdoti pagani si