Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/235

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capitolo xviii. 175

oltre al nome di Dio»: ed egli seguitò ad andar dietro. E poco eran entrati nel vallone, ch’ei sentì dietro a lui cavalli, e questo era l’ammiraglio di Frenesi, il quale come fu appresso l’assaltò gridando: «Renditi se no sei morto». In questo egli sentì gente nel vallone che le sue guide assalì. Aveva il Meschino maggior paura delle guide che di lui. V’erano con l’ammiraglio dieci uomini che arrestarono le lancie, e andarono addosso al Meschino; ma egli che andava avvisato, mise la sua lancia in resta e diedegli un sì gran colpo, che aspramente lo ferì ed abbattello, e con la spada uccise sette di loro. Il loro capitano, che era abbattuto e spaventato, tremava per paura che non l’ammazzasse, e pregò il Meschino che gli donasse la vita, ed egli disse fra sè medesimo, Dio disse: mihi vindictum et ego retribuam», e perdonogli. Perdonato gli disse: «Il Soldano t’ha messo per guardia di questo paese, e tu vai rubando: io ti ho perdonato, ma se i miei compagni hanno male o sono morti non ti sarà perdonato». Montò a cavallo l’ammiraglio, il Meschino gli andò dietro con la spada in mano, cercando il bosco tanto che trovarono quelli ch’erano fuggiti, e vide legati i suoi compagni. Il Meschino gli fece sciogliere, ed essi dubitando, per avere la spada in mano, smontarono tutti da cavallo, e fecero gran riverenza al Meschino: l’ammiraglio il pregò che non dicesse niente al Soldano, il Meschino disse: «Son contento; ma voglio che tu mi prometti la fede tua di mai più non offendere persona, e guarda bene, e diligentemente il paese, come è intenzione di quello che ti mise in quest’officio».

Tre giornate cavalcò il Meschino con grande affanno per non trovar acqua, nè abitazione, nè niente di buono da mangiare. Il terzo giorno tornato verso il Nilo, il quale in quei paesi si chiama Calicer, trovò buone acque, e poco andando giù per il fiume Calicer, essi trovarono gran quantità di gran ciurme di bestiami. Furono assaltati da gran cani con tanta tempesta che subito uccisero un cavallo ad una delle guide, e avrebbero morti gli altri due se non fosse che smontarono e misero i cavalli nel fiume, sì che i cani non li potessero mordere, e alla riva si difendevano, e se il Meschino non si fosse accorto di quello a cui avevano ucciso il cavallo, uccidevano ancora lui. Il Meschino