Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/323

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capitolo xxviii. 243

mondo, e la natura che non lo fece pietra. Quindi gittò fuori le vestimenta, e diventò dalla cintura in giù la coda di un serpente, o sia dragone, e poi si sfigurò tutto il busto, finalmente il volto con tutta la testa. Disse Guerino: «Io non vidi mai la più brutta cosa!» Esso gli pareva superba bestia, la cui divina possanza fece umile, e pareva di terra, e più non si scuoteva, tant’era diventato umile e basso! Allora il Meschino disse fra sè medesimo: «S’io ci stessi dieci mila anni, giammai non mi farete peccare». Poi venne un altro brutto verme, il quale aveva la testa lunga una spanna, e abbaiava come cane, ed era di color bigio, grosso come un uomo, lungo tre braccia, e gli occhi di fuoco, con la coda in bocca, la qual si mordeva per ira. Ed erano in quel luogo molti simili a quello di maggiori e di minori, che avevano colore di terra, come l’aspide sordo, ed al quale rassomigliavano. Ei levò le mani al cielo, e disse: «O signor Gesù Cristo Nazareno, difendimi da queste brutte sentenze!» E poco più oltre vide molte altre sorte di vermi, come rospi; con bocche molto grandi, con quattro zampe, e due dinanzi che pigliavano l’una coll’altra, guerci degli occhi, e gonfiati che parevano che crepassero, e quando videro il Meschino pareva che si stringessero in loro, e si gonfiavano come se gli avessero portato invidia. Appresso costoro vide fra loro molti scorpioni con tre bocche da mordere, grandi come un uomo, il busto poco più o meno secondo la statura di colui, e molto magri di aspetto, come se l’avarizia del mangiare gli avesse lasciati morire di fame. Poco più avanti vide un’altra brutta sorta di vermi, e molti scorpioni carichi di fastidio, e tutti avevano fatto ruota del corpo loro, e avevano ficcato il capo sotto terra, e stavano accidiosi e pieni d’iniquità. A lato a costoro erano molti serpenti con la testa crestata come galli, i quali avevano la coda verde; questi vermi al mondo sono chiamati basilischi, e dice che parvero a lui che fossero i più lussuriosi animali che si vedessero giammai, poichè avevano rosse le teste, che parevano di fuoco, e così il collo. E vide molti altri animali di brutta condizione. Egli andò poi sul palazzo, e trovò nella sala molte bestie, cioè serpi molto lunghi, biscie negre di sopra e bianche di sotto, fra le quali era una maggiore dell’altre, e