Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/338

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dar duecento denari d’oro, e disse: — Se per il cammino di San Giovanni di Galizia tu senti che vi sieno ladroni, fa che tua possanza li discacci, e farai sicuro il cammino, acciocchè i pellegrini possano andar sicuri che non sieno rubati». Ed ei così promise di fare con tutta la sua possanza, e con la santa benedizione di lui si partì. E questo fu papa Benedetto III, l’anno di Gesù Cristo 824, ed era imperatore re Carlo Magno il vecchio. Poi tornò all’albergo, e nella seguente mattina armato a cavallo con la sua lancia in mano si partì da Roma, e verso la Toscana prese il suo cammino.



    Carlomagno fece dei Moabiti, così egli doveva liberare la via da certi malandrini che impedivano ai pellegrini la loro andata al Santo Sepolcro. I nomi e le imprese saranno diverse, ma il fondo del romanzo del medio evo è lo stesso, cioè quel maraviglioso conservato e perfezionato nelle favole de’ trovatori, poscia circa l’undecimo secolo trasfuso nelle chimeriche storie di Turpino e di Goffredo di Montmouth, primi autori che abbiano parlato delle supposte guerre di Carlomagno e del re Arturo, diventate il fondamento di quelle narrazioni favolose, e di quegli strani incantesimi e fantastiche invenzioni, che secondo Mallet nella sua introduzione alla storia di Danimarca rivelano la mitologia, che gli Sciti od i Goti condotti dal celebre Odino nel settentrione dell’Europa recarono dall’Asia ai Celti o Scandinavi.