Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/348

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CAPITOLO XXXIII.


Come Guerino vide Fiandra, Francia, Borgogna, Lombardia, la Toscana, arrivò a Roma, e andò dal papa Benedetto III, il quale lo mandò in Puglia con cento cavalieri.


II

l Guerino partito da Dorsetto prese il suo cammino per la Fiandra, e andò nelle parti di Francia passando per molte città, fra le quali vide la città di Parigi, Tours, Rovano, Vienna ed Orleans. Quindi passò tutte le montagne di Appennino, e giunse in Lombardia, la quale gli piacque di cercare, e cominciò in Piemonte, e vide Cherasco, Alba, Alessandria e Tortona, dove passò il Po, e vide la città di Torino sotto Vercelli, Casale, Novara, la città di Milano, Pavia, Monza, Crema, Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Verona, Vicenza, Ferrara, Bologna, Modena, Reggio, Parma, Piacenza, e passò l’Alpi, e vide Pistoja, Pisa, Fiorenza, Siena, Sutri, e la città di Roma. Il secondo dì ch’egli entrò in Roma, si presentò al Papa ch’era Benedetto Terzo, il quale, poichè fu confessato, da lui volle sapere tutta la sua andata al Purgatorio. Il Meschino gli disse ogni cosa per ordine, e come alla fine ebbe risposta, che in Italia avrebbe la cagione di trovar suo padre e la sua generazione. Il Papa gli diede la sua benedizione, e gli disse: — O franco cavaliero, in Puglia nel principato di Taranto si fa gran fatti d’arme per il re Guiscardo di Puglia, che vuol far passaggio cogl’Infedeli verso Albania, per vendicar