Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/367

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capitolo xxxvi. 281

verità, facendo aspro viso: — Chi sei tu che dici essere Milone?» Milone si voleva inginocchiare, ma il Meschino non volle. Ed ei disse che era Milone figliuolo di Girardo da Frata, del sangue di Mongrana, e per antichità disceso dal sangue di Costantino, e come Carlo Magno lo fece cavaliere in Aspramante lui e il suo fratello Guiscardo, e donò a loro la Puglia, la Calabria, ed il principato di Taranto, ed egli mosse guerra agli Albanesi, e prese Durazzo, e tolse per moglie questa donna sorella di Napar e di Madar, poi come per tradimento gli fu tolta la città, e furono messi in prigione, e non so, disse, come io abbia tanto tempo potuto vivere». Allora dimandò Guerino s’egli aveva mai avuto figliuoli; Milone disse di sì, che ne aveva avuto uno, ma ch’egli credeva che fosse morto quando perdè la terra, imperocchè non aveva allora se non due mesi. Guerino disse: — Come aveva nome?» Rispose: — Al battesimo ebbe nome Guerino;» ma non poteva tener le lagrime, e da capo disse Guerino: — Come aveva nome la balia che lo teneva in guardia?» Rispose Fenisia: — La balia fu quella che aveva allattato lui piccolino, e però mi fidai di lei che avesse cura del mio figliuolo, non perchè ella gli potesse dare il latte, ma per guardia del fanciullo, ed ella tolse una balia a suo modo, ch’era chiamata Sefferra, ed era di Costantinopoli». Girardo disse: — Quanto tempo è che voi foste messi in prigione?» Rispose Milone: — Trentadue anni». Non potè più stare Guerino celato, ma lanciossi al collo di suo padre, nè curando che fosse tutto peloso, lo baciò e disse: — O padre mio, peno di fatica; perchè non seppi io fino a Costantinopoli che tu eri mio padre, che io ti avrei cavato da tanta pena, e similmente la mia madre!» e corse verso lei e abbracciolla. Non fu mai d’allegrezza simil pianto. Girardo abbracciò Milone, chiamandolo zio, perchè era fratello di suo padre; e diceva: — Io ho udito dire da mio padre che erano passati anni trenta che suo fratello Milone era stato ucciso a Durazzo, e molte volte ho voluto farvi passaggio per fare vendetta, ma non ha piaciuto a Dio; ma ora si vede, perchè a Dio non piaceva per in sino a tanto che il suo figliuolo non ritornava a trovare il padre suo», e lasciato Milone, si rivolse al Meschino e lo abbracciò chiamandolo fratello, e dicendogli: