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282 | guerino. |
— Perchè non ti ho conosciuto?» Questa allegrezza sarà grande al mio padre di trovare un suo fratello e un simile nipote».
Tutta la gente andava al palazzo per vedere il padre ed il figliuolo. Molti vecchi vennero alla corte, facendo testimonianza come Sefferra era fuggita col fanciullo, e che essi avevano saputo che certi legni di corsari di mare l’avevano presa e uccisa. Ancora fu riconosciuto il Meschino da molti che l’avevano veduto in Costantinopoli, e furono manifestati quei fatti che aveva fatto contra il re Astiladoro per l’imperatore di Costantinopoli, e fu fatta grande allegrezza della vittoria, e maggiore della ritrovata sanguinità, e subito Girardo avanti che si facesse curare ordinò che al padre fosse ogni cosa scritto per ordine. Il Meschino subito scrisse a Costantinopoli ad Alessandro, ed in Persia alla città di Persepoli alla bella Antinisca, facendogli secretamente sapere ch’era vivo, e aveva ritrovato suo padre e sua madre, in Babilonia e in Barberia per dar fede che egli era stato per tutte le parti che diceva. Ancora scrisse nella Morea ed in Inghilterra a Dionino, e in poco tempo furono verificate le sue parole: — di avere cercato veramente quasi tutto il mondo per trovare la sua generazione.