Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/369

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CAPITOLO XXXVII.


Come Milone riebbe il principato di Taranto, e cacciò i Turchi da Grecia.


P

oichè il franco Guerino ebbe trovato suo padre e la sua madre, e fatto il padre governatore, alcuni dell’oste diceano che il re Guiscardo non renderebbe il principato a Milone, di che molti si attristavano per la volontà di seguitare Milone e il figliuolo. Ma Guiscardo, sentita per la lettera quella novella, ebbe grande allegrezza, subito si partì da Napoli, e andò a Brandisio, e con una galera passò a Durazzo, dove si fece gran festa per la sua venuta, ed egli riconobbe il fratello, ed accettò per suo nipote il Meschino. Poco stette, che venne ambasceria da parte d’Alessandro al Meschino; imperocchè era morto l’imperatore padre di Alessandro, e il re Astiladoro avea cominciato a muover guerra ad Alessandro dopo la morte del padre. Fece grande allegrezza il Meschino con gli ambasciatori, e, mentre che si faceva festa a Durazzo, venne un cardinale da Roma a battezzar tutto il popolo di Durazzo, e fu resa la signoria di