Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/413

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capitolo xli. 317

nando un cavaliere a dimandare al Meschino il corpo di Utinafar, e richiedere ch’ei gli rendesse Melidonio. Venne il messo a palazzo dove si faceva gran festa per la vittoria ricevuta e massime per la bella Antinisca. Quando Melidonio udì che suo fratello era morto, fece gran lamento, malediceva la guerra, la quale aveva disfatto lui e tutto il suo lignaggio. Gli fu fatto intendere da parte del Meschino che ritornasse nel campo, ond’egli subito si partì, tornò dal Soldano e dissegli tutto il ragionamento ch’aveva avuto con Parvidas. Il Soldano fu contento di perdonare ai cittadini, per non guastare la terra. E radunati al padiglione del Soldano Lionetto, molti re ed altri signori, fu parlato della pace; ma era tenuto secreto il tradimento e alla fine fu rimesso in tre persone, cioè Lionetto, Melidonio e Margara, che quello che loro facessero fosse ben fatto. E passati molti giorni, non vedendo il modo di venir all’esecuzione, Melidonio pensatosi una maniera speculativa, ordinò che il Soldano si mostrasse adirato con Lionetto e volesse che almeno facesse pace con la città, e perdonasse al Meschino per amor di quello che fece nella guerra passata contro il re Galismarte e perdonare anco a’ suoi compagni; e finse che Lionetto e Melidonio tenessero insieme. Mostrò più volte di far levare il campo a rumore e con far fuggir gente nella città, che dicessero esser fuggiti per amore dei Turchi, dubitando di esser un giorno morti per la differenza che era nel campo, dicendo che il Soldano voleva perdonare al Meschino ed alla città, per amor della guerra già da lui fatta, e come Lionetto non voleva. Dissero com’eran bandeggiati di Media, dicendo: — «Se i Turchi che tengono con Lionetto fossero morti, noi saremmo morti con loro, e tra quelli di Persia avremmo mal stare!» — Dopo questi mandò il Soldano due cavalieri nella città, e dissero in cospetto di tutti, che il Soldano voleva perdonare a quelli della città; non facessero altro motivo sino che s’accordassero insieme egli e il figliuolo, e che apparecchiassero ambasciatori che venissero a domandare la pace, quando fossero d’accordo col figliuolo. Gli fu fatto per questo onore, e si fece grande allegrezza per tutta la città. Parvidas cominciò a parlare sotto questa coperta ai principali cittadini, e tutti convertì alla sua volontà tanto che ognuno lo seguitava.

In questo mezzo i Persiani mandarono due ambasciatori nella