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14 | ITALIA ARTISTICA |
Ma nulla si può dire di preciso intorno a questi pochi ruderi sparsi, i quali è molto probabile appartengano a un’epoca posteriore di quella in cui si pone l’origine stessa di Roma. Come poco si può dire del successivo sviluppo della città fino all’ampliamento e alla riorganizzazione detta di Servio Tullio. Questo spazio di tempo fu veramente occupata da re saggi e legislatori come Numa Pompilio o da re guerrieri e conquistatori come Anco Marzio? O pure la città che aveva imposto la sua supremazia ai borghi vicini intese a rafforzare la nuova dominazione e a creare un insieme di leggi religiose e civili che giovassero a cementare e a giustificare la avanzi delle mura serviane alla dogana. lega? Secondo Teodoro Mommsen il rapido sviluppo si dovette allo spirito commerciale e cittadino dei suoi abitanti contro lo spirito essenzialmente agricolo e contadinesco delle altre città latine. Questo spirito le permise fin da principio di divenire l’emporio dei paesi latini e di prendere una posizione che doveva essere l’inizio della sua potenza. E, in ogni caso, certo, che a un dato punto della storia di Roma non ci troviamo d’innanzi a uno straordinario ingrandimento: i vari villaggi isolati sulle cime dei colli sono compresi dentro un solido recinto di pietra che forma un baluardo potente e unifica sotto un’unica protezione le varie popolazioni disperse.
I ruderi notevoli di questo baluardo, che è noto col nome di recinto serviano, e le tracce delle sue fondamenta scoperte negli scavi recenti ci permettono di ricostruirlo in tutto il suo sviluppo. Secondo Tito Livio (I,36) il re Servio Tullio aveva