Pagina:Anime oneste.djvu/279

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

la lontananza 265

farmi perdere la pazienza, accidempoli! Non vedi che ti rovini la vestina? Nennele! Chiamo la mamma?....

Nennele lasciò rotolare la pietra; solo allora Lucia potè ripigliare il discorso con Anna.

— Eh, dunque! — disse con amarezza e con sarcasmo. — Caterina non ha punto bisogno di far da padrona di casa! Restano qui, capisci?...

— Restano qui! — gridò Anna, colpita. Le parve d’impallidire, ma fece uno sforzo supremo per non tradirsi.

— Dispiace anche a te, non è vero? E a chi non dispiace? Ma già, essa è stata sempre la prediletta! Restano qui, qui.... Tanto Sebastiano non ritornerà.... E così avremo due avvocati in casa; che altro ci occorre?

Lucia non potè e non volle dir di più; ma Anna vide due lagrime brillare nei grandi occhi oscuri, e intuì tutta l’amarezza della cugina: ma non le parve meno acuto il suo terrore e il suo dispiacere.

No, era troppo, era troppo! Perchè Dio era così implacabile? Ella sperava, aveva sperato