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tre anni dopo 73

da tagliarsi sieno martellate, cioè segnate dalle guardie forestali, guidate da un ispettore.

Quell’anno ed Orolà l’ispettore forestale era un giovinotto sardo, biondo e buontempone. Si chiamava Pietro Demeda; come impiegato era di una severità a tutta prova, tanto che molti l’odiavano. Coi Velèna, però, era in buoni rapporti, e Paolo lo trattava cortesemente per non averne dei possibili danni.

Così gli disse che per la martellazione delle piante di Anna Malvas avrebbe condotto la sua famiglia alla foresta; e l’invitò se voleva pigliar parte alla piccola festa.

Pietro accettò con entusiasmo, pensando che c’erano delle belle signorine. Egli viveva solo ad Orolà, dove non ogni giorno aveva la fortuna di chiacchierare con donne giovani e belle.

La vita arida dei caffè, di que’ ritrovi ove si dicono sempre le stesse cose, con uno sbadiglio o maligno od uggioso, gli pesava come un mantello di piombo. Solo per la speranza di far carriera e di andarsene un giorno in una grande città sopportava il peso dell’esistenza di Orolà, i cui massimi divertimenti erano le