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Pagina:Annali d'Italia, Vol. 1.djvu/473

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bisogno contra dei Germani, popoli fieri, i quali calpestavano tutto dì gli abitatori delle Gallie, passò in persona al Reno, dando ad altri capitani ordine di opporsi ai Borani, Carpi, Goti e Burgundi, che recavano continui travagli alla Tracia e alla Mesia. Postatosi Gallieno alle ripe del Reno, talvolta impediva ai nemici il passaggio, e, se pur passavano, dava loro addosso. Ma non avea egli tali forze da poter fare lungo e vigoroso contrasto a que’ nuvoli di gente che da varie parti della Germania, allettati dalla gola del bottino, calavano alla distruzion delle Gallie. Perciò ricorse al ripiego di far lega con uno di quei principi della Germania, lavorando, come si può credere, di regali, di contanti e di promesse per l’avvenire; ed essi da lì innanzi quei furono che impedirono agli altri Germani il passare il Reno; e se pur passavano, tosto moveano loro guerra. Ed è da notare2256 che in questi tempi si comincia ad udire il nome de’ Franchi, popolo della Germania anch’esso, che unito con altri infestava le terre de’ Romani.




Anno di Cristo CCLVII. Indizione V.
STEFANO papa 4.
SISTO papa 1.
VALERIANO imperadore 5.
GALLIENO imperadore 5.

Consoli

PUBLIO LICINIO VALERIANO AUGUSTO per la quarta volta e PUBLIO LICINIO GALLIENO AUGUSTO per la terza.

Fin qui potè lodarsi della mansuetudine e clemenza di Valeriano Augusto il popolo cristiano, avendolo egli favorito, non che lasciato vivere in pace; ma in quest’anno si cangiò sì fattamente il cuor d’esso imperadore, che divenne persecutor mortifero e fiero degli adoratori di Gesù Cristo2257. Macriano, che dal fango s’era alzato ai primi onori della corte, e godeva spezial confidenza e possesso nel cuor di Valeriano, quegli fu che, per attestato di san Dionisio, vescovo allora d’Alessandria, sovvertì il regnante, facendogli credere che fra le tante disavventure, ond’era allora oppresso l’imperio romano, conveniva valersi della magia e della invocazione de’ demonii: al che essendo troppo contraria la religion de’ cristiani, bisognava sterminarla. Nè probabilmente dimenticò di attribuire ad essa religion la folla delle pubbliche disgrazie: che così erano soliti di fare i pagani2258. Vedremo poscia costui aspirar all’imperio, e ricevere da Dio per mano degli uomini il gastigo delle sue iniquità. Ebbe dunque principio in quest’anno la persecuzion di Valeriano, che andò poi crescendo, e solamente cessò allorchè la mano di Dio si fece sentire anche sopra questo crudel nemico del suo nome, con restar egli prigion de’ Persiani. Intorno a ciò è da vedere la storia ecclesiastica2259; nè altro ora dirò io, se non che santo Stefano romano pontefice nell’anno presente gloriosamente sostenne la morte, confessando la fede di Gesù Cristo, ed ebbe per successore Sisto nel pontificato. Furono anche in pericolo, e perciò si ritirarono, due insigni campioni della Chiesa di Dio, cioè i santi Dionisio vescovo d’Alessandria, e Cipriano vescovo di Cartagine, per tacere degli altri. Si moltiplicavano intanto le guerre, e da ogni parte si trovava angustiato dai Barbari nemici il romano imperio. Era già qualche tempo che Sapore re de’ Persiani non lasciava passar anno che non iscorresse coll’esercito suo a danni della Mesopotamia e della Soria. Maggiori ancora furono i rumori e danni che si sentirono dalla parte della Tracia e della Mesia, perchè i Goti con altre nazioni abitanti di là dal Danubio vi faceano