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strascinò ai piedi di Galerio. Probabilmente nella stessa guerra coi Sarmati, che sembra succeduta in quest’anno, fu da esso Galerio inviato Costantino alla testa d’alcune milizie contra di que’ Barbari per mezzo ad una palude, con isperanza che egli restasse quivi o affogato, ovvero oppresso dai nemici. Tutto il contrario avvenne. Egli fece strage dei Sarmati, e tornò colla vittoria a Galerio, che si fece bello del valore altrui. Così Dio in mezzo a tanti pericoli ed insidie preservò questo principe, per farne poscia un mirabile spettacolo della sua provvidenza in favore della santa sua religione. Certo non sussiste, come vuole Aurelio Vittore2895, che Costantino fosse tenuto in Roma per ostaggio da Galerio, il quale si sa che non venne più a Roma. Di queste insidie a lui tese abbiamo anche la testimonianza d’Eusebio2896.




Anno di Cristo CCCVI. Indizione IX.
SEDE PONTIFICIA vacante.
GALERIO MASSIMIANO imperadore 2.
SEVERO imperadore 1.
MARCO AURELIO VALERIO MASSENZIO imperadore 1.
MARCO AURELIO VALERIO MASSIMIANO imperadore 1.

Consoli

FLAVIO VALERIO COSTANZO AUGUSTO per la sesta volta e CAIO GALERIO VALERIO MASSIMIANO AUGUSTO per la sesta.

Prefetto di Roma in quest’anno fu Annio Anulino. Non solo erano a Costantino assai note le premure che faceva per rivederlo Costanzo Augusto suo padre, ma eziandio che la di lui sanità ogni dì più andava declinando2897. Perciò cotanto anche egli pregò e si raccomandò per levarsi da quei pericolosi ceppi, che Galerio, per non venire ad una aperta rottura con Costanzo, si contentò in fine che egli se ne andasse. Diedegli dunque una sera le dimissorie, con gli opportuni ordini alle poste di somministrargli i cavalli, ma con dirgli che aspettasse a muoversi la mattina seguente, finchè egli fosse levato di letto, perchè avea degli altri ordini da dargli. Fu creduto preso da lui questo tempo per ispedire innanzi un corriere ad avvisar Severo Cesare, che, nel passare Costantino per l’Italia, sotto qualche pretesto il ritenesse. Galerio a questo fine stette in letto quella mattina sino a mezzodì. Levatosi allora, disse che si facesse venir Costantino. Ma Costantino, appena fu a letto Galerio, nella notte innanzi se ne era partito, camminando per le poste con tal fretta, come se fuggisse da un gran pericolo, ed aspettasse d’essere inseguito. Anzi, dopo aversi presi quanti cavalli gli occorreano alle poste2898, ebbe la precauzione di storpiar di mano in mano gli altri, affinchè niuno gli potesse correre dietro. A questo avviso oh sì che Galerio per la collera fumò2899. Peggio fu allorchè, dopo avere ordinato di inseguirlo tosto a briglia sciolta, gli fu detto che non restavano più cavalli abili alle poste. Durò fatica a ritener le lagrime2900 per la rabbia. In questa maniera felicemente Costantino si levò dalle unghie di chi mal volontieri il mirava tra i vivi, e senza interrompimento passate l’Alpi, arrivò nelle Gallie, cioè nella giurisdizion di suo padre. Aurelio Vittore e Zosimo2901 attribuiscono la fuga di Costantino alla sua ansietà di regnare, e al dispetto di veder anteposti nella dignità a sè, figliuolo d’un imperadore, due selvatici villani, cioè Severo e Massimino. Non è improbabile che fosse anche così. Arrivò Costantino all’Augusto suo padre, e nol trovò già sugli estremi della vita,