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Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/76

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Li 6 di agosto 1208, il vescovo Federico, dimorando nel castello di Stenico, investiva quelli di Riva dei loro feudi diretti, posseduti da essi e dai loro antecessori, prima che il vescovo Corrado rinunciasse il dominio della sua chiesa1.

Li 13 settembre 1208, il vescovo Federico costituì un affitto nella villa di Terzolasio, che un Bertoldino notaro di quel luogo doveva pagare a lui o al suo gastaldo Artovico di Cagnò; e nell’ottobre dello stesso anno, un Rambaldo di Preti, a nome proprio e dei fratelli, rassegnò nelle mani del vescovo Federico tutta la sua parte della casa e della torre situate nella città di Trento, innanzi alla casa di Enrico Grassi, pel prezzo di 140 marche trentine d’argento e venti lire di moneta veronese. Il vescovo vendette poi questa proprietà a Petarino, zio dei cedenti2.

Li 4 novembre del medesimo anno, donna Sofia, moglie di Ulrico di Fossalta, volendo vendere tutti i suoi beni e poderi che aveva in Trento e nelle adjacenze, costituisce procuratore a quest’uopo il suo cognato Lodovico di Straso3.

Li 18 dicembre 1208 comparvero in Trento, dinanzi ad Enrico giudice della Curia di Trento, i sindaci del comune di Vicolo Baselga, lagnandosi che gli uomini del comune di Vezzano turbavano i loro diritti sul monte di Arano, e adoperavano persino violenza.

  1. MSS. Hippoliti, Bibl. di Trento, pag. 370.
  2. Cod. Wangh., pag. 469.
  3. Cod. Wangh., pag. 174