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132 Delle Croniche di Trento

da Spor, Capitanio della Città, & Giovanni dalle Sale Cittadino Bresciano, & all’hora Podestà della Città, commandandoli seguissero il denonciante. Questi subito andarono, conducendogli l’Hebreo, al luogo, ove havevano sentito, esser stato transportato il Cadavere di Simone.

Lo ritrovarono involto ne panni, & sostenuto dall’acqua, onde lo fecero subito cavare dal canale, & benche sogliono gli cadaveri in breve putrefarsi, fù cosa mirabile in Simone, che nel suo corpo (già tre giorni intieri senza anima, & riservato sempre in luogo sotteraneo, ò nell’acque, ove più facilmente si doveva corompere, non potendo dal calore del Sole in verun modo esser consumati nell’acque, ò luoghi cavernosi, quelli humori, che accelerano la corruzione,) non apparisce da parte alcuna segno di infracidirsi. Et quello che deve rendere maggior maraviglia, il solito di lui spiritoso vigore della facia, per ancor non l’haveva abbandonato. Ritrovato donque il Corpo; con ogni diligenza osservarono tutti gli segni, & piaghe, che si ritrovavano in quelle benedette carni. Considerarono l’interno della casa, ove apparivano chiari gli segni della intesa uccisione, viddero il pavimento ancor machiato di sangue, dimandano gli Giudei, & con ogni sottigliezza ricercano la causa d’ogni cosa, quali cose compiute, con la dovuta ponderatione, & diligenza, fecero portar il Corpo del Beatissimo Martire nella Chiesa di S. Pietro, ove pianto, fù sepolto, nel qual luogo per gli frequenti, e segnalati miracoli, concorrendo, da diverse parti del Mondo, gran frequenza de populi, il glorioso Martire Simone per Santità reso famoso, & chiaro, anco à nostri tempi, viene con gran pietà, & devotione venerato.

Scoperta la crudeltà ferina delli Hebrei, le madri rese timide, e prive de proprij figli, piangevano, & mescolavano gli lor pianti con gridi, di modo che per ogni porta si sentivano lacrimeuoli lamenti, & per tutta la Città si sparsero rumori di questo tenore.

Cosi vengono proditoriamente, & con ingani presi, & gabati gli figlioli de Christiani, da quelli maledetti? in cotal guisa vengono gli nostri figlioli sacrificati alle crudeli voglie di questi manigoldi? quanti fanciuli credete mai sian morti per le mani di questi scelerati, quali poi gli lor padri, & madri han stimato sijno affogati, overo per qualche altro strano accidente smariti? Chi mai potrà narrare la perfidia di questa maledetta gente? Sono la fecia del genere humano, la scentina delle sceleragini, l’obbrobrio delle genti, l’infamia dell’universo, & il parto dell’inferno.