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Pagina:Annali overo Croniche di Trento.djvu/199

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172 Delle Croniche di Trento


Questo quelle genti chiamano Nauno della Valle. L’altro Torrente detto Nuano Nauno Nauno de Vermero hà la sua radice nelli Monti di Tonal sotto la sera, questo doppò essersi portato al piano, voltato i Corso al settentrione, s’unisce con l’altro Nauno, qual con precipitoso corso si porta di contraria parte, indi ambidue amicati insieme, & accumunate le aque e divenuti del medemo letto albergatori causano un solo Nauno, qual poi con più piene, & larghe rippe frà la Villa Clusiano, & Castel Ossana si volta alla parte orientale, ricevendo nel corso Bresamo, Rabeso, & Piscaria, cadendo dalle cime de Monti alla parte settentrionale, e dividendo in questa guisa per mezzo sempre la Valle di Sole fino alla bocca della Piscaria. In quel tratto di corso vien con frequenti punti congiunto. Quivi rallenta alquanto il suo impeto, poi (fatta quella poca di pausa) voltato al mezzo giorno, precipitoso di novo proseguisce il suo strepitoso scorrere, reso da più torrenti maggiore, quali d’ambe le rive, con opposti flutti cadendo riceve, & in amico canale seco gli conduce; il rimanente poi della Valle, stesa frà l’oriente & occidente partisce in due parti, di là inoltrandosi con suoi flutti verso la Rochetta, passa frà due Ville del medemo nome, cioè Mezzo di San Pietro, & Mezzo di San Gotardo, & dirimpeto à San Michele scarica nel Fiume Adice.

Faciamo hora una passegiata per le Ville, & altri luoghi di detta Valle, non tralasciando qual si voglia oscuro, & ignoto luogo. Dunque entriamo in quella contra il corso del Fiume verso l’Aquilone, & caminando prima voglio numeriamo gli luoghi, che sono al lato sinistro situati all’occidente frà il Fiume, & Monti. Nel primo ingresso ci si fà avanti Raibero, anco per altro nome detto Belforte, alla sinistra nel Monte, Andalo con il Lago, Spor maggiore appresso Sporeggio Fiume portato nel Nos, dall’occidente, di la dal Fiume il Castello, & Villa di Spor minor.

Frà Lavernadechio, & Ponticlo Torrenti (nomi mezzi barbari, quali à pena puon ricevere pronuncia latina) giacciono, per principiare dal Fiume Nauno, il Cressino, Bercul, Castel bell’Agio, Segonzan, Laverno; più verso il settentrione Termè, Campo, Queta. Questi poi passati ch’avrai Ponticlo, Deno, la Chiesa di S. Maria Maddalena sopra nel Cengio, il Castel della Eusona, poi Cuneo, Flavon, Terres, à questi luoghi dal occidente soprastano gli Monti di Tovello, quali in mezzo col scaturire acque fan un Lago, chiamato dalli habitanti col medemo nome, che in molti luoghi, per la gran profondità, dicono essere senza fondo, in