Pagina:Anonimo - Azioni egregie operate in guerra.pdf/206

Da Wikisource.
196 Azioni di Generali

senza prima riconoscere i siti, o prendere lingua della quantità de’ Monsulmani, sguainate le sciable, a tutta corsa s’impegnarono nel conflitto. I pochi Turchi, venuti loro incontro, fuggirono, e tirarono i Cristiani nelle insidie apparecchiate. Da queste uscirono gl’Infedeli, li circondarono da amendue li fianchi, e per fino dalle spalle gli assalirono. Con una tempesta di palle ne uccisero molti. Colti all’impensata i Polacchi da’ colpi nemici, assai folti, ruppero l’ordinanza; e dopo breve pugna ogn’uno pensò a mettersi in salvo collo scampo. Il Re Giovanni si affaticò, a rimettere le file sbandate, e a ricondurle al cimento. Esclamò; rimproverò. Ma gli animi erano talmente confusi, ed intimiditi, che nulla badavano alle esortazioni Regie. Poco mancò, ch’esso stesso, e il Principe Giacomo suo Primogenito non rimanessero prigioni. Le Guardie del Corpo Reale se gli fermarono attorno con tanta intrepidezza, costanza, e bravura, che diedero tempo al Duca di Lorena, di liberarlo affatto dal pericolo. Il Duca aveva in pronto la Cavalleria, e tosto l’allargò, frapponendo gl’intervalli, dentro de’ quali si potessero ricovrare i fuggitivi, affinché non portassero il disordine tra’ suoi. Si spinse contra de’ Turchi. Il Marchese Bonaventura Carlotti che per mancanza di altri Ufficiali comandava il Reggimento Caprara, correndo velocemente con que’ squadroni ed urtando con ardore, fu il primo a disimpegnare il Re con altri gran Signori dalla moltitudine de’ Barbari, che l’incalzavano. Fosse poi la notte, fosse per la comparsa de’ Cesarei, che sopraggiunsero, terminò il combattimento.

Questa disgrazia partorì una nuova vittoria. Si unirono amendue le Armate Cristiane. Conspirarono i Capi d’esse con concordi voleri a nuovo fatto d’armi. Colla Cavalleria Austriaca s’intramischiò la Polacca. Il Re sulla sinistra col Dunevald, Palfi, Taf. Il Gran Generale del Regno Jablonouschi, col Baden, Gondola, e Mercì sulla sinistra, appoggiata al Danubio. Alla fanteria presiedevano i Generali Staremberg, e Croy. I primi ad attaccare furono gli Ottomani, e datisi a credere, che sulla sinistra vi fussero i soli Polacchi, si rovesciarono furiosamente sopra di loro. Ma incappati pur anche ne’ Tedeschi, sotto il Dunevald furono rovesciati dagli uni, e dagli altri. Il Bassà di Silistria con grosso squadrone della gente più scelta rinnovò un secondo assalimento. Il Marchese Parella co’ Venturieri, e il Capitano Machisio con alcune Compagnie di Veterani ne disfecero buona parte; Nel mentre che il gran Generale Iablonouschi con un corpo di1 Lancieri circondò gli altri, e ferito il Bassà il quale menava le mani disperatamente, lo fece prigione con i più valorosi del di lui seguito. Battuti con iscariche incessanti, e ben regolate da per tutto, cercarono i Turchi la salvezza verso Barchan, e verso il loro ponte sul Danubio. Passati alquanti si ruppe il ponte, e moltissimi affogarono. Altri più per-

  1. Istoria degli avvenimenti ec. pag. 85.