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206 Azioni di Generali

a terra, e con l’acerbità del dolore gli cagionarono spasimo. Erano prossimi a lui nell’assalto quattro Cavalieri, tre de’ quali Italiani, Domenico Saluzzo, Rainiere, e Grimani. Questi lo presero, e l’ajutarono ad essere trasportato altrove.

Le ferite tutte mortali accesero nelle di lui viscere una febbre micidiale, non potuta diminuirsi con tre cavate di sangue. Condotto a Pest, soddisfece ad alcuni suoi debiti. Il rimanente denaro lasciò in dono a’ Soldati del suo reggimento.

Tre volte si confessò, e poi ricevette gli altri Sagramenti. Rese grazie al Signore, che gli avesse lasciata la comodità di prenderli. Disse più volte: muojo allegro per l’onore di Gesù Cristo, e per il servigio di Sua Maestà Cesarea. Col nome del Divino Salvatore in bocca rese lo spirito a’ 9 di Decembre nel trigesimo anno dell’età sua.

Il Serenissimo di Lorena scrisse maraviglie della di lui saggia condotta, ed imperterrita generosità. Tutti i Generali confessarono, che il di lui valore era prodigioso. L’Imperatore dimostrò dispiacere, perchè lo amava, e voleva promuoverlo a gradi maggiori. Tante azioni coraggiose, ed eroiche in breve corso d’anni potranno annoverarsi in pochi d’altre nazioni.

Alla bellezza del corpo, con cui lo figurò, e lo colorì la natura, accoppiò Egli l’altra migliore, e più eccellente dello spirito. Modesto sopra modo, divoto, esemplare. Non fu mai veduto ozioso. Quando non rimaneva occupato in fazioni, se la passava ritirato nel suo Padiglione, o a recitar Orazioni, o a studiare massime Istorie, nelle quali era versatissimo; come anco in altre letterature, e nelle lingue straniere. Aveva scritti tutti gli accidenti delle guerre, nelle quali era intervenuto da dieci anni; di più un giornale dell’assedio di Vienna. Teneva registrato, quanto avvenne a lui in due Congressi, ch’ebbe col Techeli per commissione del General Caprara durante l’armistizio. Mai però v’inserì nulla delle proprie azioni per singolare modestia. Questi manuscritti, e per il carattere difficilissimo ad intendersi, e per essere passata in molte mani in gran parte perirono. Cristina già Sovrana di Svezia, nella sua galleria di Roma ne collocò il ritratto tra gli Illustri Capitani del secolo. Il Generale Co. Luigi Marsigli proccurò alle di lui ceneri l’onore del sepolcro nella Cattedrale di S. Stefano in Buda, sulla di cui tomba si legge intagliato uno splendido Elogio.

Non fu solo il Baron d’Asti, ch’entrasse il primo in Buda. Egli dalla sua parte, il Baron Toldo da un’altra, e da sito arduissimo il Colonnello Marchese Spinola Genovese. Questi aveva a fronte il Bassà Comandante col fiore de’ Presidiarj1, i quali al loro uso con barba-

  1. P. Vagner tomo suddetto pag. 722.