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48 Azioni di Generali

e Piccolomini Italiani disposero con prudenza, e destrezza regolamenti così aggiustati in tutti i quartieri; talché con si vide minima novità, e tutti si soggettarono a’ comandamenti di Cesare per l’anno

1634.

C

he fu felicissimo per l’Austriaca famiglia. A gara gli Stati Ereditarj concorsero con denaro, nuove leve, ed apprestamenti militari, per rendere strepitosa l’uscita del loro Re in campagna. Era egli amato, e applaudito universalmente; Perciò tutte le Provincie suddite s’interessarono a somministrargli in abbondanza, quanto bramava. Il primo pensiero fu di congiungersi ben strettamente col Duca di Baviera, e proccurare il di lui sollievo collo snidare dai Paesi Elettorali le armi nemiche. Ordinò grandi apparecchi per l’assedio di Ratisbona. Prima però s’incamminò verso la Boemia, scortato da D. Annibale Gonzaga con un corpo di Cavalleria. Scrisse lettera molto cortese al Sassone, invitandolo a riamettere i trattati di pace per il bene pubblico dell’Imperio. A Pilsen rassegnò l’esercito, che trovò numeroso, ben all’ordine, e provveduto di copiosa artiglieria. Di là s’avanzò all’attacco di Ratisbona. Conduceva il Galasso la Vanguardia, per unirsi con le genti Bavare, dirette dall’Aldringen. A’ primi di Giugno fu circondata Ratisbona. Seguirono in quell’assedio assalti coraggiosi, e replicati degli assalitori, co’ quali furono guadagnate le fortificazioni esterne. La resa fu sostenuta sino a’ 26 Luglio. I patti larghi, accordati con molto favore alla Cittadinanza, comprovarono la clemenza del Re verso quel popolo. Avrebbe potuto ridurlo a condizioni più aspre stante la mancanza di polvere nella piazza. Il Galasso non riposò mai, finché durò l’attacco. Invigilava sugli approcci, perché avanzassero con prestezza, e con sicurezza. Regolava gli assalti, affinché succedessero col minor danno degli aggressori. L’acquisto di quella Città a Cavagliere del Danubio prestava il comodo d’ergervi Magazzini, alloggiarvi gl’Infermi, i feriti, e proseguire con felicità altri acquisti sul fiume medesimo. Aveva disegnato d’incamminarsi verso Praga, contra di cui l’Elettor Sassone, e il Banner Svezzese aveva avanzato il loro esercito. Ma avvisato dal Coloredo, e dal Maradas, come il tentativo contra Praga era riuscito dannoso a’ nemici, inviò colà un buon corpo di reggimenti; ed esso proseguì le conquiste lungo il Danubio. Si rese padrone di quell’acque sino a Donavert. Di colà divertì all’assedio di Norlinga, piazza considerabile della Svevia, per soccorrere la quale seguì una gran battaglia tra gli Austriaci, e gli Svezzesi co’ loro Confederati.

In questo conflitto le Milizie Italiane si segnalarono al sommo. Il Cardinale Infante di Spagna le aveva raccolte sul Milanese, e con loro era passato nell’Alemagna. Il Re Ferdinando sollecitò il Cognato, a