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28 fiore di virtù.

t’assaglia. Seneca dice: Malinconia si è morte e sepoltura della vita dell’uomo. La Legge dice: Nessuna cosa è più certa che la morte, e più incerta dell’ora della morte. Beato colui che non è usato d’avere prosperità; chè gli è tolto la cagione di assai dolore e di maninconia, chè ’l dolore nasce solo per essere stato beneavventurato. Tutte le cose per lo suo contrario si conoscono; chè ’l bene fa conoscere il male, e ’l dolce l’amaro. Chi del suo dolore s’attrista, raddoppia il suo male; perchè dopo alla tristizia dee venire l’allegrezza. Seneca dice: Non ti lasciare mai pigliare alla tristezza; e se tu non ti puoi difendere, non la mostrare ad ogni uomo. Chi è savio uomo non si attrista mai, nè non istà ozioso. Uguccione dice: L’oziosità si è confusione della mente, ed è porta di tristizia. Cassiodoro dice: Siccome l’umana natura per continova fatica s’ammaestra, così stando oziosa diventa matta. Santo Bernardo dice: Nessuno peccato è che misericordia non gli si faccia, chi Iddio conosce e chi spera in lui. Cassiodoro dice: Chi si commette alla ventura, niega Iddio, e cade in disperazione.

CAPITOLO VI.

Del vizio della tristizia e della morte di Alessandro.

Della tristizia si legge che quando il re Alessandro fu morto, i suoi Baroni lo missono in una cassa d’oro, e portandolo a sotterrare, gli filosofi