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38 fiore di virtù.

miselo in luogo laddove lo padre lo trovasse, se le tenesse dietro, acciocch’egli s’indugiasse tanto, vedendo quello dolore, ch’ella potesse avere maggiore spazio di fuggire. E poi, essendo stata un gran tempo con lui, Giasson n’ebbe due figliuoli, e poi avendola lasciata per un’altra donna, si uccise gli figliuoli, e bevè il sangue in suo dispetto, e poi si ammatti, e andò per lo mondo, e più non si seppe di lei.

CAPITOLO XI.

Della virtù della liberalità appropriata all' aquila.

Liberalità, cioè larghezza, secondo Aristotile, si è di dare con misura alle persone degne, e che sono bisognose; chè quello che si dà alli non degni, si perde; e dare a’ non bisognosi è come spargere acqua in mare; e a dare più che non si può si è partirsi dalla virtù. Di larghezza discende il vizio della prodigalità; la quale, secondo che si conta nella Somma de’vizj, è a spendere quello che non si convenga, non avendo alcun modo nelle sue spese, e però è prodigo, e si è appellato matto per la Legge. Ma pure è maggiore vizio l’avarizia che la prodigalità, perciocchè più s’accosta alla virtù del mezzo, cioè alla liberalità, ch’è propriamente in dare, che non fa l’avarizia, ch’è pure in tenere: e per questa cagione quasi tutte le virtù del mondo sono confinate dinanzi e di dietro dagli suoi contrari vizj. La seconda ra-