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Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/174

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Al tempo di questo frate Pietro santo, fu uno frate Currado da Offida, il quale, essendo insieme di famiglia nello luogo di Forano della custodia d’Ancona, il detto frate Currado se n’andò un dí nella selva a contemplare Iddio, e frate Pietro segretamente andò dietro a lui, per vedere ciò che li adivenisse; e frate Currado cominciò a stare in orazione e pregare divotissimamente la vergine Maria, e con grande pianto, ch’ella gli accatasse questa grazia dallo suo benedetto Figliuolo, ch’elli sentisse un poco di quella dolcezza, la quale, sentí sancto Simeone il dí della purificazione, quando elli portò in braccio Jesú salvatore benedetto. E fatta questa orazione, la misericordiosa vergine Maria sí lo esaudí, et eccoti apparire la Reina dello cielo collo suo figliuolo benedetto in braccio, con grandissima chiarità di lume, et apressandosi a frate Currado sí gli puose in braccio quello benedetto Figliuolo. Il quale egli ricevendo divotissimamente et abbracciandolo e baciandolo et istrignendoselo al petto, tutto si struggeva e risolveva in amore divino et inesplicabile consolazione. E frate Pietro simigliantemente, il quale di nascoso vedeva ogni cosa, sentí nell’anima sua grandissima dolcezza e consolazione partendosi la vergine Maria da frate Currado, frate Pietro in fretta si ritornò al luogo per non essere veduto da lui; ma poi, quando frate Currado tornava tutto allegro e giocondo, gli disse frate Pietro: - O cielico, grande consolazione ài