Vai al contenuto

Pagina:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu/239

Da Wikisource.

— 221 —

era sí poco levato da terra ch’egli il potea aggiugnere? Andava costui pianamente et abbracciavagli e baciavagli i piedi; e con lagrime diceva: — Iddio, abbi misericordia di me peccatore, e per gli meriti di questo santo uomo fammi trovare la grazia tua. Et una volta tra l’altre, istando elli cosí sotto i piedi di sancto Francesco, quando elli era tanto levato da terra ch’elli nollo potea toccare, elli vide una cedola iscritta di lettere d’oro discendere di cielo e porsi in sullo capo di sancto Francesco, nella quale cedola erano iscritte queste parole: — Qui è la grazia di Dio: — e poi ch’elli l’ebbe letta, sí la vide ritornare in cielo. Per lo dono di questa grazia di Dio, ch’era in lui, sancto Francesco non solamente era ratto in Dio per contemplazione estatica, ma eziandio alcuna volta era confortato di visione angelica; onde istandosi un dí sancto Francesco, e pensando della sua morte e dello istato della sua riligione dopo la vita sua, e dicendo:- Signore Iddio, che sarà dopo la mia morte della tua famiglia poverella la quale per la tua benignità ài commessa a me peccatore? Chi gli conforterà, chi gli correggerà, chi ti pregherà per loro? E simiglianti parole dicendo, sí gli apparve l’angiolo mandato da Dio, e confortandolo disse cosí: lo ti dico da parte di Dio che la professione dello Ordine tuo non mancherà infino al di dello giudizio, e non sarà niuno sí grande peccatore che s’egli amerà di cuore l’Ordine tuo, elli non trovi misericordia da