Pagina:Antichi monumenti di Siracusa.djvu/17

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armature, 200. vele, e 110. galee antiche, avendo richiamato ancora le maraviglie della Grecia, nel mandare in suo nome a Giove de’ carri, e padiglioni, e declamatori; e di Dione quando visse in Grecia nel tempo del suo politico esilio, che per la gran copia del danaro, e per l’esterminate sue ricchezze divenne molto rinomato presso i Greci.

Richiamate alla memoria il re Agatocle, quando trasportò in Libia tutte le sue forze, e macchine da guerra, e cinse nell’Africa stessa, e per mare i Cartaginesi, che nella inopinata incredibile spedizione inseguironlo; e altra volta correndo con la flotta al soccorso di Corfù, dal re Cassandro assediata, riportò di là vittoria navale, e messe a fuoco tutti i legni Macedoni.

Potete ricordarvi ancora, che in queste mura regnò quello Ierone II, il quale di tanta real marina vantavasi, quanto con magnifica flotta ricevé pomposamente nel faro il Consolo Tiberio Sempronio; e nella seconda guerra Cartaginese fornì le legioni dello stesso di vettovaglie, e d’abiti a sue spese, e dopo la disfatta dei Romani nel lago Trasimeno mandò loro una flotta con 300. mila moggi di frumento, 200. mila d’orzo, e una Statua d’oro massiccio, rappresentante la Vittoria, di 300. libre di peso, offerendo al Senato più viveri, se ne avesse