sone. Nel secolo appresso le due guerre, che afflissero Siracusa, obbligaron quasi la metà dei
cittadini a uscir fuori della città, e si dispersero
nelle vicine abitazioni. Tante famiglie nobili, o de’
principali si stabilirono in Palermo. Tutte le vaste fortificazioni poi, che oggidì si vedono, erano allora luoghi, destinati alle case dei paesani, le quali comprendean tanto terreno, quanto ne racchiude oggi la sola città abitata. Il quartier vecchio militare dentro la città, e il quartier nuovo, che occupano non poco spazio di terreno, furon case, e palagi di ricchi cittadini. Entrando l’ultima porta di terra di Siracusa, e camminando a sinistra sino ai nuovi forni militari, e a destra sino alla Chiesa di S. Agata, questi lunghi spazj, che sono oggi piani, e muraglie, venivano allora abitati. Tutti i piani superiori degli alti palazzi eran pieni di abitatori, e dopo il detto tremuoto del 1693. furon di supremo ordine diroccati, come al presente si osservano. Se il Balsamo in quelle poche ore, che dimorò in Siracusa, non correa frettolosamente nell’osservare, se riscontrato avesse gli annali della mia patria ne’ secoli posteriori, avrebbe verificato con non tanta fatica, che lo spazio dell’abitato d’allora occupar potea 40. mila persone. Oggi il circuito d'Ortigia è più di 3. miglia, comprese le vaste fortificazioni, e nelle