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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/209

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antologia poetica provenzale 203


Lou jour-fali que se prefoumlo
Hsvalissié si clarta bloundo,
E la marino à lièllis oundo
Plan-plan venié se roumpre em’un long chafaret.
Ageinouia, soun tèndre ainaire.
Emé soun paire, emé sa maire,
Trasien de tèms en tèms un senglut rau e sourd!
— Anen! diguè Mirèio encaro,
La despartido se preparo.
Anen! touquen-nous la man aro,
Que dóu front dì Mario aumento la lusour.
A l’endavans, li flamen rose
Courron deja di bord dóu Rose.
Li tamarisso en tlour coumemjon d’adoura.
O bòni Santo! me fan signe
D’ana ’m’éli, qu’ai rèn à cregne,
Que, coume enténdon is Ensigne,
Sa barco en Paradis tout dre nous menara.


Il giorno mancante che spariva, svaniva con riflessi biondi, ed il mare a belle ondate lentamente veniva a rompersi con un lungo mormorio. Inginocchiati, il suo tenero amante con suo padre e sua madre, faceano sentire di tanto in tanto un singhiozzo rauco e sordo. Andiamo, disse Mirella, la separazione si prepara, andiamo, tocchiamoci la mano, perchè della fronte delle Marie aumenta l’aureola. Innanzi ad esse i fiammanti rosei corrono già dalle rive del Rodano. I tamarici in fiore cominciano ad aulire. O buone Sante, esse mi fanno segno d’andare con loro, che non ho nulla a temere, e siccome esse comprendono le costellazioni, la loro barca in Paradiso ci porterà direttamente.