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82 | antologia poetica provenzale |
Lucien Duc
1849.
L’EMPÈRI DÓU SOULÈU.
Lou bèu soulèu de jun dardaio:
Anen, meissounié, prend ta daio
Car la plano es daurado e lou bon blad madur!
Au ventoulet que li caresso,
Lis espigo, clinant cabesso,
Dison: Nous fau la secaresso;
Boufo douçamenet; noste gran sara dur!
E l’aureto boufo, doucilo,
E la plano richo e fertilo
Sèmblo uno mar mouvènto emé de vago d’or...
E lou mèstre que se permeno
Se dis: Ma granjo sara pleno,
E ’mai lou paure ague sa gleno,
Ço que n’estremarai vau encaro un tresor.
L’IMPERO DEL SOLE.
Il bel sole di giugno brilla; andiamo, mietitore, prendi la falce, chè la pianura è dorata ed il buon grano maturo! Al venticello che le carezza, le spighe, curvando la testa, dicono: ci abbisogna la siccità, soffia dolcemente, il nostro grano sarà duro!
E l’auretta soffia docile, e la pianura ricca e fertile sembra un mare mobile dalle onde d’oro. Ed il padrone che passeggia, dice fra sè: il mio granaio sarà pieno, ed anche i poveri avranno il loro guadagno; ciò che mi resterà, varrà ancora un tesoro.