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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/92

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86 antologia poetica provenzale



     «O Magali, ma tant amado!»
     Coumènço lou gènt cambarado,
Un drole de vint an, plen d’amo e de vigour;
     E sa coumpagno ié replico;
     E, pèr tasta miés la melico
     D’aquelo trobo pouëtico,
Plus proche dóu camin, n’i a mai d’un que s’encour...

     A quauqui pas darrié lou couble,
     Lis iue vira vers lou restouble,
S’avanço à pichot pas un autre fièr jouvènt:
     Mai, sus sa caro masculino,
     Dóu proumié cop, lèu se devino
     Que quaucarèn lou treboulino:
Après journado facho, es ansin proun souvènt.

     Si coumpagnoun l’auson rèn dire;
     Jamai an vist sa bouco rire
E lou plagnon de cor de sa douço foulié,



— O Magali, mia tanto amata! — comincia il gentile garzone, un ragazzo di vent’anni, pieno d’anima e di vigore, e la sua compagna gli risponde, e per gustare meglio il miele di quel canto si poetico, presso la via più d’uno s’avvicina.

Alcuni passi dietro la coppia, cogli occhi rivolti verso le stoppie, s’avanza a piccoli passi un altro fiero giovane; ma sul suo volto maschile, a prima vista s’indovina che qualche cosa lo tribola; dopo una giornata di lavoro è spesso così.

I suoi compagni non lo sentono parlare, mai non hanno visto ridere la sua bocca e lo compiangono di cuore della sua dolce follia,