Pagina:Antoniani - Educazione christiana dei figliuoli.djvu/106

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che Iddio lo vede in ogni loco, quantunque segretissimo, et osserva le sue operationi, talmente che il fanciullo sappia di non esser mai solo; questa vera opinione, radicata per lungo habito, gli sarà poi sempre un freno di non peccare nella presenza di Dio, che se vediamo, che per humana creanza si porta questo rispetto à gli huomini, molto più con la buona disciplina si può introdurre, che si porti à Dio.

Della sofferenza nelle tribolationi, in particolare. Cap. VIII.

Et perche la vita nostra è sottoposta à infinite miserie, è necessario avvezzare i figliuoli à buon hora alla patienza, et à ringratiar Dio d’ogni cosa, non rompendo come alcuni fanno, alli scogli della disperatione, ma stando fermi, et saldi co’l sostegno di questa fermissima ancora, che Iddio è somma bontà, che vede ogni cosa, et che foglia d’albero non cade in terra senza la sua providenza, ilche si farà dal nostro padre di famiglia principalmente con l’esempio, ilqual modo di persuadere si è detto di sopra, quanto sia efficace, et poi anchora con le parole, imperò che se il figliuolo vedrà che il padre, quando è malato ò quando perde la robba, o gli avviene alcuna altra di quelle, che il mondo chiama disgratie, stia constante, et sopporti con patienza la sua croce, et udirà spesse volte uscire dalla bocca del padre, et della madre parole degne d’un christiano, simili à quelle del santo et pacientissimo Giob, sia benedetto il nome di Dio, sia lodato Iddio, sia ringratiato Iddio, sia fatta la voluntà di Dio, et altri simili, facilmente il figliuolo farà anchor egli il medesimo, et com maggior approbatione riceverà le ammonitioni paterne, quando gli dirà che Iddio come padre ci castiga per nostro bene, che ci vuol dar maggior corona in paradiso per la sofferenza nostra, che la povertà, le infermità, et altre cose simiglianti che il cieco mondo reputa per mali gravissimi, non sono veri mali, ma solo il peccato, che ci priva della gratia d’Iddio, è il vero male. Che le tribolationi tolerate con patienza sono il seme che produce la vita, et felicità terrena, et che perciò Iddio a i suoi più cari, et più diletti figliuoli ne da maggior parte. Molte altre cose anchora si potrebbono dire, come della confidenza, che si deve haver in Dio, padre nostro amorevolissimo, et in tutti i bisogni ricorrere a l’aiuto suo, et in tutti i pericoli sperar in lui, ma non è necessario dir ogni cosa, potendo ciascuno per se medesimo, da quello che si dice supplir il rimanente, che si tace, il che sia detto in questo luogo per altri simili anchora. Et nondimeno s’altrove ci occorrerà forse per alcun buon proposito, ragionar del timor, et dell’amore che debbiamo portar a Dio, sarà offitio del prudente