Pagina:Antoniani - Educazione christiana dei figliuoli.djvu/105

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SECONDO. 36

otiosi, egli ci manda il Sole, et le pioggie, et fa germinar la terra, et senza l’aiuto di Dio vana saria l’industria, et la coltura de gli huomini. Attendi la sua gran bontà, che non si stanca giamai di farci bene, percioche gli anni passati ci ha nutriti, et sustentati et ecco questo anno ci ha già apparecchiato la mensa per nutrirci, et l’anno seguente, se a lui piacerà di darci vita, debbiamo esser sicuri che di nuovo aprirà la mano della sua benignità, però figliuolo a noi non convien fare come animali bruti, che si pascono sotto l’albero, nè già mai riguardano in alto, ma debbiamo ringratiar il nostro amantissimo padre che ci ha creati, et ci governa con sommo amore, et debbiamo guardarci di non offenderlo, ma sforzarci di far la sua voluntà, come figliuoli obedienti.

Di alcune propositioni, et massime christiane molto, importanti, che il padre deve cavare dal simbolo. Cap. VII.

Con questi, et altri modi simiglianti, che la prudenza, at affettione paterna somministrarà alla giornata, si andaranno imprimendo nello animo tenero, molte come propositioni universali, et massime christiane importantissime per tutta la vita circa la bontà, et circa la providenza di Dio, non solo in generale, ma in particulare di ciascheduno, come per esempio:

Che Iddio è somma bontà, et autore d’ogni bene.

Cha la vita, la robba, la sanità, l’ingegno, le forze, et tutto quello che noi siamo, et potiamo di bene nel corpo, et nell’anima, è dono di Dio.

Che sempre debbiamo ringratiare, et benedir Iddio, et in lui solo gloriarci.

Che et per haverci Iddio creati, et per haverci ricomperati dalla servitù del Demonio, del quale eravamo schiavi, come poi si dirà più a pieno, et perche ci governa, et mantiene di continuo, siamo tutti di Dio, et siamo obligati à spender la propria vita, et ciò che habbiamo per l’honor suo.

Che gli occhi della providenza sua, sono sempre aperti sopra di noi.

Che egli contempla tutte le attioni nostre notte, et giorno, et si compiace delle nostre opere virtuose, et buone, et gli dispiacciono le cattive, et a quelle da premii in questa vita, ma senza comparatione maggiori nella eterna, cosi all’incontro i peccati castiga, et in questo mondo temporalmente, et nell’altro eternamente, si come si dirà più a basso. Et è questa una persuasione molto necessaria, cioè che il fanciullo creda fermamente,