Pagina:Antoniani - Educazione christiana dei figliuoli.djvu/138

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LIBRO

Veda anchora spesse volte alcuna bella, et divota imagine di nostra Donna, nella camera materna, et veda come riverentemente la madre, et gli altri si inchinano à lei, et dipoi impari la salutatione angelica, cioe l’Ave Maria, et la saluti mattina, et sera divotamente; crescendo poi alquanto il fanciullo, ne i suoi bisogni, lo conduca la madre alla Madonna, et quivi con lui si raccomandi alla madre, et al suo dolcissimo bambino, et si dia à credere al fanciullino che alcune cotali casarelle puerili, dellequali quella età si diletta, gliele manda la Madonna, et il puttino, ò che il padre gliele concede per esser egli divoto della Madonna; faccisi anchora, ch’egli offerisca alcuna cosa alla santissima Vergine, come corone di fiori, et simiglianti, et apprenda et eserciti frequentemente la devota, et utile oratione del recitar la corona, et il santo Rosario, et in somma di tempo in tempo, si nutrisca nel petto del fanciullino, et si accresca il fuoco della divotione verso la madre di Dio, acciò in tutta la vita sua l’habbia per sua spetiale avvocata, et protettrice. Et se questo conviene di fare ne i figliuoli maschi, molto maggiormente si doverà fare nelle femine, allequali questa altissima regina deve esser proposta per specchio, et esemplare di humiltà, et d’ogni virtù, et à lei particularmente le verginelle, et le maritate, devono raccomamndarsi, come quella che sola è vergine, et madre, gloria, ornamento, et corona del sesso feminile.

Della riverenza verso l’angelo custode. Cap. XXXVI.

Si deve anchora instruir il fanciullo, à portar riverenza a i santi Angeli, et spetialmente al suo Angelo custode, riconoscendo la cura grande che Iddio hà di noi, et quanto all’anima, et quanto al corpo anchora, poi che a ciascuno di noi quantunque di bassissimo stato, hà dato per guardia un Angelo, creatura nobilissima, che sempre vede la faccia di Dio, et nondimeno non manca di haver sempre cura dell’huomo. Et però avvezzisi il fanciullo à raccomandarsi al suo angelo custode, per cui la santa Chiesa hà fatto una breve, et particular oratione; creda che l’Angelo suo non l’abandona mai che lo difende da infiniti pericoli per voluntà di Dio, et per lo amor che gli porta, che rappresenta le sue orationi à Dio, et che prega per lui, che si rallegra quando egli è virtuoso, et buono, et per contrario si attrista, quando egli è disobediente, et meno sollecito nelle opere della virtù. Et che l’Angelo essendo beatissimo in Cielo, altro non desidera che condurre anchor lui a quella beata gloria. Con queste, et altre simili eshortationi, et esempii anchora, che facilmente si ritrovano, et nelle divine scritture,