Pagina:Antoniani - Educazione christiana dei figliuoli.djvu/221

Da Wikisource.

SECONDO. 94

sono diventati ricchi et facultosi, talche non volendo, et quasi non potendo, per colpa propria, svolgersi da questo tenace vischio se ne vanno, prima che recarsi a restituire, nella dannatione eterna, per tanto conviene che la buona educatione sia sollecita a riparare a tanto male, prevenendo a buon’hora le astutie del diavolo, et le male inclinationi della nostra corrotta natura. Ilche come si debbia fare, è tempo che alquanto più in particulare ne ragioniamo co’l nostro padre di famiglia.

Della cura paterna circa l’osservanza di questo settimo precetto. Cap. CI.

È bene ricordar in questo luogo quello che altrove si è detto in simigliante proposito, che con tre modi deve il padre allontanar il figliuolo dal vitio, et promoverlo alla virtù; il primo è con l’essempio vivo et continuo di se medesimo operando virtuosamente; il secondo è con le ammonitioni paterne et con la efficacia delle ragioni, dimostrando la deformità del vitio, et la bellezza de la virtù, acciò l’uno abhorrisca et della altra si innamori: il terzo modo consiste nell’istesso fare, togliendo via gli incitamenti del male, et assuefacendo il fanciullino a fare il bene, se bene lo opera senza elettione, et senza conoscimento, perche cosi à poco à poco si acquista il buon habito, et diventa dolce et dilettevole, et per cosi dire, connaturale il viver secondo la virtù. Hora applicando questi ricordi generali alla presente materia, et cominciando dall’ultimo modo dico, che pessima cosa è quella che alcuni padri fanno, et per il più avvien questo ne gli huomini di bassa conditione, et tal’hora per ignoranza, tal’hora anchora per mala dispositione di voluntà, che havendo il fanciullo o ritrovato, o pur semplicemente preso alcuna cosarella altrui, lo commendano, et gli applaudono con riso, et fanno in modo che il fanciullo si compiace di portar spesso alcuna cosa al padre, ò alla madre, perilche si va aguzzando il mal talento della guasta natura, in ritrovar modi di haver nove cose, onde il fanciullo ne sia spesso lodato, et veda il viso ridente di colui, che dovrebbe mostrarglielo severo, percioche la lode è gran fomento in quella tenerà età a nutrire le buone et male inclinationi, et il puttino prende diletto di haver saputo far bene, et accortamente l’istesso male, ch’esser tale egli anchor non conosce, et cosi avviene che da leggieri principii, si fanno profonde radici nel vitio. Non dico però che si avvezzi il fanciullo a trascurar la cose smarrite per la casa, quando per ventura egli le ritrova, ma dico bene che si assuefaccia à discernere le cose proprie dalle aliene, et quelle le consegni al padre ò vero alla madre, et queste sappia che si