Pagina:Antoniani - Educazione christiana dei figliuoli.djvu/270

Da Wikisource.

LIBRO

tanto grado, che à ciascuno huomo per basso et vile ch’egli sia, secondo il mondo, ha dato dal primo nascimento un’angelo per custode, questo istesso nome ci fa certi et sicuri, che non solo non ci mancarà mai il sostentamento necessario in questa vita, ma quello che più importa senza comparatione, ci da ad intendere che in cielo ci è riservata la heredità eterna.

È offitio di padre, esercitar la disciplina della corretione, et castigar il figliuolo non per odio, ma per amore.

Finalmente il nome di padre, importa honore et riverenza, et timore non servile ma amoroso d’uno obediente figliuolo che rappresentandosi nel penisero il caro padre suo, teme di non offenderlo, et di non esser disgiunto, et separato da lui.

Applichi adunque il padre di famiglia queste, et altre simili considerationi dimostrando al figliuolo quanto siamo obligati di rendere amore, à tanto amore, et con quanta fatica debbiamo andare al trono della sua misericordia, et quanto debbiamo consolarci nelle afflitioni, et non esser pusillanimi, et baciar humilmente la mano paterna, non solo quando ci porge delle prosperità, ma anchora quando ci tocca con qualche tribulatione, poi che tutti sono egualmente effetti dell’amor suo, ò per ritirarci dal peccato, ò per darci maggior corona in paradiso. Ma sopratutto scolpisca il buon padre nell’animo del figliuolo questo concetto, che pensi spesse volte quale gli convenga essere per assimigliarsi à tal padre, et quanto deve star humile, et timoroso di non commetter attione alcuna, indegna di cosi alto lignaggio.

Più oltra, tutti orando diciamo Padre nostro, onde si dà ad intendere che tutti siamo fratelli, onde fraternamente ci debbiamo amare, et sovvenirci l’un l’altro, et far oratione per i bisogni de i fratelli, percioche come un santo dice, piace molto al celeste padre, che un fratello preghi per l’altro: Il pregar per se stesso è opra di natura, ma il pregar per altrui è gratia; à pregar per noi stessi ci stringe la necessità, ma à pregar per il fratello ci muove la carità.

Ma da questo luogo, prenda occasione il buon padre di ammonir il figliuolo che sia piacevole, et humano verso tutti, dellaquale ammonitione hanno maggior bisogno i nobili, et ricchi, i quali sogliono disprezzare i poveri, come s’uno istesso Iddio non fosse padre, et de i Rè et de i più mendichi huomini, perilche i nobili devono abbassar l’alterezza loro, et gli abietti, et poveri consolarsi della loro nobiltà spirituale, et non chiamarsi disgratiati, et miseri, havendo per padre Iddio, et Giesù Christo per fratello, et