Pagina:Antoniani - Educazione christiana dei figliuoli.djvu/383

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TERZO. 175

si castigasse la licenza de i soldati, la quale disciplina è poco meno che perduta à i nostri tempi, mancando cosi in questa come in molte altre cose la providenza, et educatione publica, essendo per il più i nostri soldati gente collettitia, et rammassata tumultuariamente ne i bisogni, tal che gli eserciti per ordinario sono una ragunanza d’huomini licentiosi, condotti dall’avidità delle prede, difficili à lasciarsi reggere da’ suoi Capitani, i quali per questa cagione sono quasi forzati à dissimular con loro, et tolerar molte cose in modo tale, che bene spesso avviene, che più gravi sono i proprii amici, et difensori, che gli inimici istessi. Ma lasciando questa parte à chi tocca, et continuando il nostro solito stile, ricordo una et più volte al nostro padre di famiglia, che ogni edifitio di qual si voglia professione, à cui egli deliberi applicare il figliuolo, ha da havere per fondamento il timor di Dio, et talmente havrà da essere buon soldato, che sia principalmete buon christiano, et per congiungere queste due cose insieme, le quali, come si mostrò di sopra, ottimamente si compatiscono, sia soldato, et Cavaliere christiano. Adunque tutto quello che si è detto di sopra della buona et christiana educatione, si presuppone in questo casi etiandio de lo studio delle lettere latine, e di humanità, che sono, come à suo luogo si è detto ornamento grande d’un gentil’huomo, et disviamento honesto, et lodevole in ogni età, da gli inhonesti trattenimenti, et in particulare apportano utilità a i soldati, per la cognitione delle historie, et per molti altri buoni effetti, et in spetie la cognitione delle scienze matematiche è riputata molto necessaria in coloro, che vogliono far professione di guerra, et pretendono andar innanzi ne i gradi più honorati, et è studio molto proportionato à i giovanetti. Ma ritornando alla bontà dalla vita è cosa certa che tutti nel santo battesimo habbiamo fatto solenne professione di essere soldati di Christo, alla cui militia siamo stati ascritti, et del cui segno siamo stati segnati nel sacramento della confirmatione, come altrove si disse, periclhe ogni christiano è obligato à combatter legitimamente contra i vitii, et peccati, et à mettere anchora la propria vita, quando fosse bisogno per l’honor di Dio, et della sua santa fede, ma i soldati et Cavalieri, per particular ragione de lo stato loro hanno obligo di esser difensori della santa Chiesa, et de suoi fideli, contra gli inimici del nome christiano, et contra quelli che sotto falso nome di fede, sono oppugnatori della vera fede, come gli heretici, et scismatici, oltra di questo devono i Cavalieri essere protettori della giustitia, rifrenando gli iniqui, et sollevando i buoni et particularmente prestando aiuto alle vedove, à i pupilli, et à gli orfani,, et