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TAN — 1014 — TAP


Tàngaru. s. m. Persona grossolana e rustica: tànghero.

Tanna. s. f. Imposizione, gravezza: taglia (Quasi danda da dare. Pasq.).

Tannu. avv. di tempo, e vale in quel tempo, in quel punto: allora. || di cca a tannu: di qui allora (Giuliani). || di cca a tannu mori un papa e si nni fa ’n’autru, per dire che c’è tempo a venire una cosa, e che intanto possono seguire tante cose: di qui a quel tempo nasce tanti funghi, di quà a là qualche cosa si farà (forse dal Lat. tandem). È da notare di passata, come in tedesco si dica dann, per dire allora.

Tannura. s. f. Vaso di ferro da tenervi entro della brace per iscaldar vivande, i ferri da stirare o altro: fornello, braciere (Ebr. tannur: fornace. Pasq.).

Tannuredda. dim. di tannura: fornelletto, fornellino.

Tantaratà. V. scupa.

Tantareddu. add. Dicesi del demonio che tenta: tentennino.

Tantari. V. tintari.

Tantèu. V. tanticchia.

Tantiari. v. intr. Andar al tasto, stendere le braccia qua e là, dove non può la vista: brancolare. || Toccar leggermente con mano: palpare. || Toccare per accertarsi, per riconoscere o cercare checchessia: tastare. P. pass. tantiatu: brancolato ecc. (dal Lat. tentare per toccare).

Tanticchia. avv. Un poco: un tantino (da tanto). || ogni tanticchia ad ogni po’ di tempo: ad ogni poco, ogni tantino. || ’n’autru tanticchia muria ecc., si dice per esprimere che ci è mancato poco a seguire checchessia: un altro poco moriva ecc.

Tanticchiedda. dim. di tanticchia: tantinetto, tantolino.

Tantu. add. Che dinota grandezza, o moltitudine: tanto. || dariccinni tanti, s’intende delle busse: darne tante. || accattari o vinniri tantu, a un determinato prezzo: comprare o vendere tanto. || essiri a lu tantu e lu quantu, contendere nel convenire il prezzo: squattrinare || dirinni tanti, svillaneggiare alcuno, sparlare: dirne tante. || dui tanti, tri tanti ecc. || ogni tantu, a li tanti, non sovente: alle volte, a volte, di quando in quando. Vale anche spesso spesso, a certi intervalli di tempo: ogni tanto. || cuntari lu tantu e lu quantu, riferire tutto minutamente. || tant’a li voti, V. vota. || Per denotare la grandezza della cosa nominata, si dice p. e. c’era un cavallo tanto fatto, restò con tanto di naso, avea tanto di pelo ecc., e spesso si accompagna col gesto. || tantu ca o chi..., così grande, così efficace che...: tanto che... || a li tanti di lu misi: ai tanti del mese. || a tantu pri centu, a un tantu l’annu, e simili: a tanto per cento, a un tanto l’anno. || tantu ô misi, un assegnamento fisso: tanto al mese.

Tantu. avv. Dinotante grandezza di tempo, di spazio, quantità di cosa: tanto. || tant’è, insomma, in conclusione: tant’è. || tantu pri tantu, in fine, in fin dei conti: alla fin fine. || Tanto solamente e non più: tanto. || tantu cchiù, accresce più forza al discorso: tanto più. || tantu menu, contrario di tantu cchiù: tanto meno. || tantu quantu, in modo plausibile, nè poco nè troppo, tra’ limiti della prudenza: tanto quanto. È modo anco di concessione: tanto tanto, p. e. per marito non lo voglio, chè non mi piace: tanto tanto se fosse ricco, ci si potrebbe pensare. || tantu, vale anche, lungo tempo: tanto. || a tantu, a tal termine: a tanto. || di tantu in tantu, di quando in quando: di tanto in tanto. || in tantu, in questo mentre: in tanto. || tantu chi, di maniera che: tanto che. || mancari di tantu, mancare per poco.

Tantuni (A. posto avv. Dicesi del camminar adagio, stendendo le braccia per farsi strada, che si fa per bujo: tentoni a tentone, brancolone.

Tap. V. tappi.

Tapinu. V. miserabbili.

Tapizzari. v. a. Parare con tapezzeria: tapezzare. P. pass. tapizzatu: tapezzato.

Tapizzarìa. s. f. Paramento da stanze: tapezzerìa.

Tapizzeri. s. m. Artefice di tapezzerie: tapezziere.

Tappa. s. f. Macchia sulla pelle: chiazza. || Per macchia in generale. || Luogo dove i soldati si riposano lungo la marcia: tappa. || Luogo per mangiare e riposarsi nei viaggi: tappa. || Statura, qualità e simile, di uomo o di bestia: tacca. || tappa di cavaddu o di sceccu, si dice per ingiuria: ignorantaccio, pascibietola. || Per chiappa V. || Quella terra che rimane attaccata alle barbe di una pianta che si deve trapiantare.

Tappafunni. V. pappafunni.

Tappareddu. s. m. Scheggia: stiappa. || Pedale o ramicelli secchi buoni per far fuoco: toppo, cepperello. || – d’oliva, ramicello d’ulivo spiccato dal ceppo per porsi ne’ semenzai: nòvolo. || – di lumiuni, si dice per ischerzo a uomo sciocco: baccellone.

Tappariari. V. trischiari.

Tappariddiari. v. intr. Fare schegge: schiappare. P. pass. tappariddiatu: schiappato.

Tapparutu. V. chiapparutu. || Di grosse membra: atticciato, maccianghero. || Di cosa grossa più del bisogno, pesante, grossolana: di mole, babbusco, appannato.

Tappata. s. f. Quantità di cosa tegnente o simile che lanciata s’appicchi e insozzi checchessia: zaffata. || Per sim. somiglianza: aria. Onde p. e. i figghi di ddu loccu nn’hannu una tappata di so patri: i figli di quel grullo arieggiano alquanto al babbo.

Tappateddu. V. attappateddu.

Tappi. Nella frase tappi tuppi la casa cadiu, si dice quando dopo grandi premesse segue piccola cosa, o simile.

Tappiari. v. a. Produrre chiazze in sulla pelle: chiazzare. || tappiarisilla, fuggire: svignarsela, sbiettare.

Tappiatina. V. piditozzu.

Tappiatu. add. Pieno di chiazze in sulla pelle: chiazzato. || Detto del manto del cavallo a macchie di vario colore: pomellato.

Tappiceddu. dim. di tappu: tappino, turacciolino.