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la tal cosa è soggetto: un libro tratta di tal cosa. || – ad unu beni o mali, portarsi seco amorevolmente o villanamente: trattare alcuno bene o male. || – a pedi di vancu: trattar male. || si tratta ca..., modo di esprimersi, per dire: si parla che..., l’affare va così...: si tratta che... || Prov. tratta cu li megghiu di tia e facci li spisi, abbi da fare con gente buona, che vi guadagnerai. P. pass. trattatu: trattato.

Trattari. s. m. Trattamento: trattare.

Trattata. s. f. Il trattare: trattamento (A. V. ital. trattata).

Trattateddu. dim. di trattatu: trattatello, trattatino.

Trattatista. s. m. Scrittore di trattato sopra una cosa: trattatista.

Trattativa. s. f. Maneggio, il negoziare, il trattare: trattazione, negoziazione (Ugolini biasima la voce trattativa).

Trattatu. s. m. Discorso scritto sopra qualche materia, libro che tratta della tal cosa: trattato. || Pratica: trattato. || Negoziato, concordato: trattato. || Per tranzazzioni V.

Trattaturi. verb. m. Chi tratta: trattatore.

Trattazzioni. s. f. Il trattare: trattazione.

Trattèniri. V. trattiniri.

Trattettu (A o In. V. talai (a li.

Tratticeddu. dim. di trattu: trattolino.

Trattiggiamentu. s. m. Il tratteggiare: tratteggiamento.

Trattiggiari. v. a. Far tratti sui fogli o simili: tratteggiare. || Motteggiare: tratteggiare. || Dipingere, o unir le tinte a forza di tratti: tratteggiare. P. pass. trattiggiatu: tratteggiato.

Trattiggiatura. s. f. Il tratteggiare: tratteggiatura.

Trattìggiu. s. m. T. art. Linee tirate parallele, o attraverso altre linee: trattèggio.

Trattinimentu. s. m. Il trattenere: trattenimento. || Mantenimento: trattenimento. || Veglia, festino o simile: trattenimento. || Indugio: trattenimento. || Detto di sintomi di alcuna malattia, arresto di purga, di secrezione ecc.: cessazione.

Trattinimintuzzu. dim. di trattinimentu.

Trattiniri. v. a. Tener a bada: trattenere. || Provvisionare, salariare: trattenere. || Far passare il tempo piacevolmente: trattenere. || Impedire che altri possa muoversi: tenere. || Far sì che una cosa non caschi, o non si perda: sostenere. || rif. a. Stare, dimorare: trattenersi. || Occuparsi in checchessia per semplice divertimento: trattenersi. || Sollazzarsi. P. pass. trattinutu: trattenuto.

Trattinuta. s. f. Il trattenere o trattenersi, indugio: trattenimento.

Trattizzari. V. trattiggiari.

Trattizzu. V. trattiggiu.

Trattu. s. m. Distanza, spazio: tratto. || Maniera, garbo: tratto. || Luogo o passo di scrittura: tratto. || Quel segno che si fa in fregando o strisciando: tratto. || In pl. Fisonomia, fattezze (tratti in tal senso è francesismo). || – curtu, scortesia. || bonu, bellu, o malu trattu, buono o cattivo modo di trattare: buono o cattivo tratto. || trattu di corda, barbara pena, per cui si lasciava scorrere senza punto di ritegno quello che era legato alla fune: tratto di corda. || aviri o nun aviri trattu, avere o non avere garbatezza: essere o non essere di bel tratto. || essiri ’n trattu, in agonia: essere in transito, dare, avere o tirar i tratti. || di trattu ’n trattu, di quando in quando: di tratto in tratto. || a primu trattu, sul principio, subitamente: di primo tratto. || tuttu ôn trattu, in un subito: a un tratto. || Prov. tratti fiorentini, gesti rumani, tiri napulitani e mutti siciliani, son quattro cose notevoli.

Tratturi. s. m. Chi dà mangiare a prezzo: trattore (Voce ripresa da alcuno, ma d’uso).

Tratturìa. s. f. Luogo ove si dà mangiare a prezzo: trattoria.

Tratturiedda. dim. di tratturia.

Travagghia. s. f. Quell’ordigno composto di travi, nel quale i maniscalchi mettono le bestie intrattabili, per medicarle: travaglio (A. V. ital. travaglia).

Travagghiari. v. a. Operar manualmente o intellettualmente: lavorare. || – una cosa, fabbricarla, o ridurla alla voluta forma: lavorare una cosa. Vale anche, affaticarsi per avere tal cosa: faticare una cosa, affaticarsela. || – la terra, coltivarla: levar la terra || – di intagghiu, di smaltu ecc., è quanto dire intagliare, smaltare ecc.: lavorare di intaglio, di smalto ecc. || Dar travaglio, affliggere: travagliare. || intr. Sostenere fatica, darsi fatica: faticare, durar fatica. || Essere in travaglio, in afflizione: travagliare. || rifl. a. Sostener fatica: faticarsi, affaticarsi, travagliarsi. || Impacciarsi, intromettersi: travagliarsi. || Prov. cu’ a lu cauru nun voli travagghiari, mori di friddu, o cu’ nun travagghia a tempu caudu, patirà poi a lu tempu friddu, chi non lavora quando è il tempo, poi muor di fame: chi d’estate non lavora, nell’inverno perde la coda. || cu’ travagghia una sardina e cu’ nun travagghia una gaddina, nella società chi non lavora è più retribuito di chi lavora, per cui un socialista francese ebbe ad esclamare, che l’operaio il quale fa le stoffe rimane nudo: chi fila ha una camicia e chi non fila ne ha due. E ciò finchè il lavoro non sia emancipato dal capitale. || lu primu menzu di acquistari è lu travagghiari, e non il rubare! || ammatula fai lu mussu a funcia, prima si travagghia e poi si mancia, e si dice anco, lassa di manciari, nun lassari di travagghiari: chi vuol riposare convien lavorare. || cu’ cchiù travagghia cchiù guadagna, almeno dovrebbe esser così.

Travagghiateddu. dim. di travagghiatu.

Travagghiatu. add. Da travagliare: lavorato, faticato, travagliato. || Ben fatto, ben condotto: lavorato, elaborato. || Detto di persona inferma, che volge al peggio. || Detto di arnesi, masserizie: lògoro, frusto. || E di oggetti d’arte, sotto al mediocre, met. Sup. travagghiatissimu: travagliatissimo.

Travagghiatureddu. dim. di travagghiaturi.

Travagghiaturi –tura. verb. Chi o che lavora molto: lavoratore –trice. || Travagliatore –trice. || Prov. a lu bon travagghiaturi nun manca travagghiu: a buona lavandaia non mancò mai