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CAM — 153 — CAN

carice, sala. Carese. || – di margi. T. bot. Pianta che ha i calici universali contenenti cinque fiori, e disposti in rada pannocchia, le foglie coi denti a sega: canna palustre o a spazzola o greca. Arundo phragmitis L.

Cannizzu. s. m. Arnese di varie forme tessuto di canne fesse o di vimini od altro, che serve a molti usi: canniccio, graticcio. || Detto per seccarvi frutte o tenervi altro: canniccio, cannajo. || – pri asciucari caci, graticcio sopra cui si ripongono le formelle del cacio: casciaja.

Cannizzuledda. s. f. dim. di cannizzola: cannuccina.

Cannizzulitu. s. m. Luogo piantato a caretti.

Cannòlu. s. m. Cannello o spazio che è nelle canne tra un nodo e l’altro: bocciuolo. ||Ogni altro oggetto di vetro o d’altro fatto a similitudine: tubo, cannello, bocciuolo. || Quel cannellino, a varie foggie, di metallo o d’altro per dove si fa sgorgare l’acqua delle fontane: cannella. || Quei pezzi di canna perforata per riporvi le paniuzze o i panioni: paniaccio, paniacciolo. || Pezzo di canna tagliato tra un nodo e l’altro, o anco che da una parte abbia un nodo: bubbolo. || Per sim. qualunque altra cosa cilindrica ancorchè non vuota, in quest’ultimo caso si dice: rocchetto. || Fetore che esce dalla bocca o di vino, o d’aglio, o di cipolla, ecc. || Certi dolci formati di pasta fina, come cialda accartocciata e ripiena di ricotta, crema, ecc.: cialdoni pieni. ||– di stivala, la parte che copre la gamba: tromba dello stivale. || – di lu mantaciu, quel toppo di legno che termina la estremità anteriore del mantice, ed in cui è piantata la canna: mozzo (primo o largo, z dolce), portacanna (Car. Voc. Met.). || a cannolu, modo avv., a guisa di bocciuolo: a bocciuolo. || fari a cannolu, avvolger intorno a sè: accartocciare. || curriri a cannolu: scorrere a fusone. || jirisinni ’ncannolu, patir flusso di ventre molto. || cannola si dicon anche i capelli inannellati: ricci. || La parte della penna d’oca che si tempera: cannello.

Cannocchiali. s. m. Strumento che serve ad ingrossare gli oggetti lontani: cannocchiale, canocchiale.

Cannularu. s. m. Voce che indica cosa sproporzionatamente lunga e spiacevole. || Lungaggine. || facci di cannularu, dicesi a chi abbia viso lungo, sgraziato e svenevole. || Per incannaturi V.

Cannuleddu. s. m. dim. di cannolu, in pl. ha senso di capelli inannellati: ricciolini. || – d’acqua, insetto nocivo agli orti, che sta sulla terra rodendo le radici delle piante: zuccajuola.

Cannulicchia di mari. s. m. T. zool. Testaceo la cui conca è a guisa di tubo in superiore ed in inferiore parte diviso: cappalunga. Solen L. || – a pinna di gaddina. Laodice punctata.

Cannulicchiu. s. m. dim. di cannolu: boccioletto, cannoncello. || Cannellina, cannellino, cannelluzza.

Cannunata. s. f. Colpo di cannone: cannonata. || Met. Colpo o disavventura improvvisa, straordinaria. || Per ischerzo: peto, coreggia.

Cannunatuna. s. f. accr. di cannunata: forte cannonata.

Cannunazzu. s. m. pegg. o accr. di cannuni.

Cannuncinu. s. m. dim. di cannuni: cannoncino. || T. tip. Spezie di carattere: cannoncino (Car. Voc. Met.).

Cannuneddu. s. m. dim. di cannuni: cannoncello.

Cannunera. s. f. Quell’apertura ne’ muri o sportello ne’ fianchi della nave per dove si spara il cannone: cannoniera. || In marineria è una barca armata di cannoni: cannoniera.

Cannuneri. s. m. T. mil. Chi punta e spara il cannone: cannoniere. || Nella marina è l’uffiziale o altro incaricato dell’artiglieria, e delle munizioni: cannoniere.

Cannunettu. s. m. dim. di cannuni: cannonello. || Sorta di morso a foggia di cannone da tener in bocca ai cavalli, ed anche menzu cannuni: cannoncino.

Cannuni. s. m. Canna grossa e lunga più dell’altre. || – di stenniri, met. persona assai alta e non grassa: sperticato. || T. mil. Pezzo di artiglieria cilindrico che serve a lanciar palle grosse: cannone. || Sorta d’imboccatura del morso del cavallo: cannone. || T. tip. Sorta di carattere: cannone (Car. Voc. Met.). || cannuna, sono le viti in cinque o sei legate alla canna e a pergolato.

Cannuniamentu. s. m. Cannoneggiamento.

Cannuniari. v. intr. Sparar cannonate: cannoneggiare. || att. Abbattere con cannonate: scannonezzare (z dolce) P. pass. cannuniatu: cannoneggiato. || Scannonezzato.

Cannuniata. V. cannuniamentu.

Cannuttigghiu. V. cannittigghiu.

Cannutu. add. Imbrattato, sudicio.

Cannuzza. s. f. dim. di canna: cannuccia. || – di la gaggia, quelle cannucce che l’una vicino all’altra fan sì che l’uccello rimanga chiuso nella gabbia: gretola.

Canonacali. add. Di canonico, appartenente a canonico: canonicale.

Canonacatu. s. m. Grado chericale, dignità e prebenda: canonicato.

Canònacu. s. m. Che ha canonicato: canonico. || – regolari, religioso con titolo ed insegne canonicali: canonico regolare. || aviri li canonaci V. murriti.

Cànoni. s. m. Regola: canone.|| T. mus. Breve composizione in una sola cantilena che le parti cantano insieme cominciandola però in qualche distanza di tempo l’una dall’altra: canone. || Leggi pontificie ordinate dai papi o da’ concili: canoni. || Quella parte della messa che comprende la consagrazione: canone. || Certa prestazione annua che pagano coloro che tengon a livello case o poderi al loro padrone: canone. || T. tip. grossu canuni V. cannuni.

Canònica. s. f. Abitazione di canonici: canonica. || Diritto canonico: ragion canonica.

Canonicamenti. avv. Regolarmente, secondo i canoni: canonicamente.

Canonicatu. V. canonacatu.

Canonicità. s. f. Qualità di ciò che è canonico: canonicità.

Canonicu. add. Attinente a canone: canonico. || Legittimo, secondo i canoni: canonico. || libbra canonici, quelli della sacra scrittura: libri canonici. || impedimentu canonicu, secondo il dlritto canonico: impedimento canonico. || {{Sc|uri ca-