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grazia. || curriri cu disgrazia; essere disgraziato;e anche, incontrar tali accidenti da soccombere: dar nelle secche. || curriri la disgrazia detto di donna, vale perdere il fiore della verginità per inganni o seduzioni, talchè sia quello il primo passo al postribolo. || è la disgrazia in persuna, dicesi di persona disgraziatissima: è il sacco di disdetta. || quannu la disgrazia havi di veniri trasi pri la spaccazza di la porta, quando si è disgraziati non vale previggenza: a chi è disgraziato gli tempesta nel forno.
Disgraziataggini. s. f. Sgarbatezza: disgraziataggine.
Disgraziatamenti. avv. Con disgrazia: disgraziatamente. || Per caso, per disgrazia: disgraziatamente. || Insipidamente, senza grazia: disgraziatamente, rozzamente.
Disgraziateddu. dim. di disgraziatu: alquanto disgraziato. || Alquanto insipido: sgraziatello.
Disgraziatissimamenti. avv. sup. Disgraziatissimamente.
Disgraziatu. add. Che ha disgrazia: disgraziato. || Non gradito: disgraziato. || Svenevole, sguaiato: sgraziato. Sup. disgraziatissimu: disgraziatissimo. || Sgraziatissimo.
Disgraziatuni. accr. Molto disgraziato: sgraziatone.
Disgrussari. v. a. Torre la grossezza, assottigliare: digrossare, sgrossare, disgrossare. || met. Dirozzare: disgrossare. P. pass. disgrussatu: digrossato, disgrossato.
Disgustari. v. a. Apportar disgusto, e dicesi anco delle cose da mangiare: disgustare, nauseare. || rifl. pass. Prender disgusto: disgustarsi. || Noiarsi d’alcuno, adirarglisi: disgustarsi con uno. P. pass. disgustatu: disgustato.
Disgustatissimu. add. sup. Disgustatissimo.
Disgustatuni. V. disgustatissimu.
Disgustaturi –trici. verb. Chi o che disgusta: disgustatore –trice.
Disgusteddu. dim. di disgustu.
Disgustévuli. add. Che apporta disgusto: disgustevole.
Disgustu. s. m. Contrario di gusto, dispiacere: disgusto. || Piccola nimistà: dissapore.
Disgustuseddu. dim. di disgustusu: alquanto disgustoso.
Disgustusu. add. Che apporta disgusto: disgustoso. || Insulso, noioso: gravoso, fastidioso. Sup. disgustusissimu: disgustosissimo; gravosissimo.
Disiari. V. addisiari. || cu’ disìa e cu schifìa: a chi sorte a chi sporte. || disiari e nun aviri è pena di muriri: desiare e non tenere è pena da morire. || disiari lu jornu pani e la notti robba, penuria delle cose necessarie al vivere: patir di pane e di roba. || megghiu disiari, ca aviri e nun gudiri: meglio ben disiare, che mal tenere. P. pass. disiatu: desiato (A. V. ital. disiato. Guittone).
Disiata. s. f. L’azione del desiare: il desiderare.
Disiateddu. È l’istesso che disiatu.
Disiccamentu. s. m. Il diseccare: diseccamento.
Disiccari. v. a. Render secco, far seccare: diseccare. || T. med. Render il corpo adusto, o far che da una parte non si segreghi più marcia: diseccare. || rifl. Divenir secco: diseccarsi. P. pres. disiccanti: diseccante. P. pass. disiccatu: diseccato.
Disiccateddu. dim. di disiccatu: alquanto diseccato.
Disiccativu. add. Atto a diseccare: diseccativo.
Disiccatizzu. avvil. di disiccatu.
Disiccazioni. s. f. Il diseccare: diseccazione.
Disiddèriu, Disiddirari e Disidirari. V. desideriu e desiderari.
Disiggillari. v. a. Romper il sigillo: disigillare. P. pass. disiggillatu: disigillato.
Disignamentu. V. disignu: disegnamento.
Disignari. v. a. Rappresentare e descrivere con linee, figure, oggetti ecc.: disegnare. || Descrivere con parole, additare: disegnare. || Eleggere, sciegliere: disegnare. || Concepire, far conto: disegnare. P. pres. disignanti: disegnante. P. pass. disignatu: disegnato. || Nominato ad un ufficio senza averne ancora il possesso: disegnato.
Disignatina. V. disignatura.
Disignatura. s. f. L’atto del disegnare: disegnatura. || Per disegno: disegnatura. || Per disegnatrice V. in disignaturi.
Disignaturi –trici –tura. verb. Chi o che disegna: disegnatore –trice.
Disignazzu. pegg. di disegno.
Disigneddu. dim. di disignu: disegnetto, disegnuccio, disegnino.
Disignu. s. m. Rappresentazione fatta per linee di oggetti esistenti od immaginarii; i primi pensieri o schizzi degli artisti: disegno. || Arte di disegnare: disegno. Onde, studiari lu disignu, apprendere tal arte: studiar il disegno. || aviri disignu, T. pitt. saper ordinatamente disporre le invenzioni: aver disegno. || Pensiero, intenzione, progetto: disegno. || fari disignu supra ’na cosa, fermar l’animo, il pensiero sopra una cosa: far disegno sopra checchessia. || disigni ntall’aria V. casteddi ’n aria. || lu disignu di lu poviru mai veni a fini, perchè manca di mezzi valevoli: i disegni del povero sventano. || a disignu, posto avv. a disegno. Vale anche a posta fatto. || fari disigni, e mannalli a moddu, non mandare ad effetto i pensieri: disegnare e non colorire.
Disiguali. V. diseguali.
Disimbriacari. V. sbriacari.
Disimpacciari. v. a. Rimuovere gl’impedimenti: disimpacciare. || rifl. Cavarsi d’impaccio: disimpacciarsi. P. pass. disimpacciatu: disimpacciato.
Disimparari. v. intr. Dimenticar le cose imparate: disimparare.
Disimpediri. v. a. Levar gl’impedimenti: disimpedire.
Disimpegnu o Disimpignu. s. m. Il disimpegnare, o il disimpegnarsi: disimpegno.
Disimpiegatu. add. Che non ha impiego: disimpiegato.
Disimpignari. v. a. Levar l’impegno: disimpegnare. || rifl. Liberarsi dall’impegno: disimpegnarsi. || Talora nel senso attivo, prender un impegno per altri: favorire, difendere. || Riuscir bene in una prova qualunque: disimpegnarsi. P. pass. disimpignatu: disimpegnato.
Disimprìmiri. v. a. Levar l’impressione: disimprimere.
Disimprimuta. s. f. Il disimprimere.
Disimprissiunari. v. a. Levar la impressione: